Regia di Shane Black vedi scheda film
Shane Black è scopertamente a disagio nel dirigere un prodotto in cui non riesce a riconoscersi, ricolmo di effetti speciali che non sempre sa gestire adeguatamente.
Dal terzo film interamente dedicato ad Iron Man (il quale, tuttavia, fa da sequel a The Avengers) trapelano considerazioni alquanto cocenti sull'11 settembre. Dietro ai proclami di terrore del Mandarino (Ben Kingsley), allegoria di Osama bin Laden, si nasconde infatti una cospirazione ideata e guidata da un americano (Guy Pearce). Non solo, dal momento che il prologo indietro nel tempo chiarifica che invero è stato lo stesso Tony Stark ad umiliare, anni prima, quell'uomo. "Noi creiamo i nostri demoni": Iron Man genera inavvertitamente il suo, ma pure gli Stati Uniti hanno partorito il proprio: la minaccia terroristica. Purtroppo, al di là della suddetta riflessione, il cambio di regista è controproducente, dato che Shane Black è scopertamente a disagio nel dirigere un prodotto in cui non può riconoscersi, ricolmo di effetti speciali che non sempre sa gestire adeguatamente. Ma è ben più grave che la scomposta sceneggiatura di Black e Drew Pearce renda quasi difficoltoso, in alcuni frangenti della vicenda, simpatizzare per un eroe fin troppo altezzoso, narcisista e arrogante. Più facile calarsi nei panni del bambino (Ty Simpkins) che lo soccorre quand'è in difficoltà: le parti più riuscite, in effetti, sono esattamente quelle dove Robert Downey Jr non può più contare sull'armatura, perché lì si delinea il suo lato umano (gli attacchi di panico che lo affliggono).
Le musiche del fumettone sono firmate da Brian Tyler.
Film DISCRETO (6) — Bollino VERDE
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