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Iron Man 3

Regia di Shane Black vedi scheda film

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La recensione su Iron Man 3

di FilmTv Rivista
6 stelle

L’attesa è finita. Tony Stark, miliardario, playboy e guerrafondaio conquistato alla causa del bene comune e della fedeltà sentimentale, torna sugli schermi (in 3D). Figlio della Guerra fredda, reinventato per i nostri giorni e modellato a immagine e somiglianza dell’istrionico Robert Downey Jr., Iron Man ha perso da tempo per strada i lati più oscuri, come l’alcolismo di alcune vecchie storie. Questo terzo capitolo, nonostante quanto si annunciava, è il più divertente e trash della serie, e conferma quello che già sospettavamo: nel Marvelverse, Iron Man ha ormai funzione di comic relief di fronte ai drammi e alla seriosità dei suoi colleghi. Shane Black, coautore e regista, omaggia i propri trascorsi nel buddy movie poliziesco strizzando anche l’occhio al pubblico infantile, in una sceneggiatura frammentaria, incongrua e confusa che sposa due linee narrative di epoca diversa: la serie Extremis del 2005 – già usata come spunto delle storie fondative dei primi 2 film – e la minaccia globale del Mandarino, nemico classico nato nel 1964, riletto in ottica revisionista dall’insolito ibrido creativo costituito da Black e dall’autore televisivo Drew Pearce (guarda caso già al lavoro per Downey Jr. sulla sceneggiatura del terzo Sherlock Holmes). Nel film, che inaugura la cosiddetta fase 2 che culminerà nel secondo Avengers, gli unici aspetti dark del personaggio e gli elementi di continuità con la serie sono le ripetute crisi di panico di Stark dopo l’avventura newyorkese e la scena dopo i titoli di coda che – a differenza del solito - non introduce nuovi indizi, ma chiude in commedia. Si ride molto, forse troppo, con un film che non rispetta la mitologia cara ai fan duri e puri della serie ma smitizza, con battute degne di Bombolo, anche un suo storico villain e che, come il suo geniale protagonista, resta una scheggia impazzita in un universo per molti aspetti canonico. Sarà l’influenza della Disney o del suo carismatico interprete, ma il logorroico ed egocentrico Tony Stark, con la sua collezione di armature ipertecnologiche, somiglia sempre di più a un comico da avanspettacolo che si esibisce prima dell’attrazione principale ed è tanto bravo da rubare la scena ai colleghi e distrarre l’attenzione dai difetti dello show.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 18 del 2013

Autore: Daniela Catelli

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