Regia di Shane Black vedi scheda film
Ogni film riguardante i super-eroi apparsi in "The Avengers",operazione-capolavoro dello scorso anno,che ha finalmente portato sul grande schermo una delle cose più difficili da realizzare bene tra le trasposizioni di fumetti,deve tener conto degli eventi narrati in quel film.Per questo,appunto,"Iron Man 3" è sì il seguito del numero 2,con lo scontro tra Tony Stark-Iron Man e il cattivo russo impersonato da Mickey Rourke,però è un sequel,in maniera più sfumata,anche del kolossal di Joss Whedon che ha visto l'armatura giallo-oro lottare a fianco di Thor,Hulk,Captain America,Vedova Nera e Hawkeye.Per un individualista senza limiti,nemmeno di ego,come il protagonista Stark è un cambiamento notevole,forse il passo più deciso verso una riconsiderazione delle cose,e anche una forma di maturità inedita:sta di fatto che nel numero 3,cambiata la conduzione in cabina di regia (da Favreau a Black,sceneggiatore di "Arma letale" e regista di "Kiss Kiss Bang Bang"), la storia punta molto di più su Tony Stark che sulla sua versione corazzata e volante.Il che è un bell'azzardo,se si pensa che è un film a budget altissimo,coprodotto tra USA e Cina,e sul piano spettacolare l'intrattenimento è assicurato,con qualche iniezione di ironia (meno che in passato,però) utile a ridimensionare via via l'inevitabile traccia di superomismo insita nel soggetto:però,se più introspettivo doveva essere,la sensazione,spesso e volentieri,è che la pellicola viaggi su una chiave troppo superficiale e mai approfondita veramente,per poter risultare innovativa.E se da un lato fa bene a sollevare dubbi sull'uso mediatico anche dei grandi nemici dell'Occidente (una delle cose più riuscite della storia),viene da chiedersi se chi ha scritto la sceneggiatura si è reso conto che le file di supercreature distruttive che il nemico schiera contro Iron Man e Iron Patriot (la versione bianco,rossa e blu con l'amico di Stark,Bobby Rhodes,ufficiale afroamericano all'interno) erano in principio persone disabili,invalide o menomate,affidatesi a una cura che li ha resi mostri,e che vengono all'occasione polverizzate.Cosa abbastanza discutibile,se si volesse affidarsi a una lettura in tal senso.Nel cast Downey jr. è accattivante e ormai calza il ruolo come un guanto,mentre Kingsley rende bene tutti gli estremi del suo personaggio,e Pearce è il cattivo più odioso della saga.Forse,ma è poco probabile,è una relativa conclusione dell'iperbole sullo schermo del Vendicatore rossodorato,ma il già annunciato progetto del secondo "Avengers" incombe.Quindi,lecito aspettarsi nuovi sviluppi,come del resto la Marvel insegna....
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