Regia di Shane Black vedi scheda film
Arrivato al capitolo tre e mezzo, a tutti gli effetti “The avengers” si può considerare almeno come parte integrante del percorso di Tony Stark (e in questo film quanto lì verificatosi viene più volte richiamato in causa attiva), le gesta di “Iron man” continuano a mantenersi su ottimi standard, almeno rispetto al target di blockbuster acchiappa dollari, nonostante il cambio in cabina di regia (Shane Black sostituisce Jon Favreau rimasto comunque come interprete).
Inutile dire che un personaggio come Tony Stark, anche grazie alla carismatica interpretazione di Robert Downey jr. (ormai un tuttuno col suo personaggio), rimane il supereore più cinematografico disponibile, almeno ad oggi, su piazza.
Tony Stark (Robert Downey jr.) non se la passa bene, ancora segnato, soprattutto a livello interiore, da quanto avvenuto in “The Avengers”, quando sulla strada irrompono due nuovi antagonisti, ovvero il terrorista Mandarino (Ben Kingsley) e Aldrich Killian (Guy Pearce) che, anche per rivalsa personale, punta ad eliminare “Iron man” dalla piazza.
La vita di Tony, e dei suoi affetti (vedi la fidanzata Pepper Potts (Gwyneth Paltrow), non è mai stata così seriamente in pericolo e per venire a capo dei due loschi nemici, con un rapporto particolare che li lega, dovrà fare spesso conto solo sulle sue forze.
Buon film d’intrattenimento che riprende quota dopo un secondo capitolo un po’ troppo caotico, abbinando a una manciata di super scene d’azione (su tutte, l’attacco distruttivo a casa Stark, il duello sull’Air Force one ed il finale), ad una storia non propriamente esemplare, ma comunque con buoni rimandi (e nettamente migliore rispetto alla precedente) e qualche idea che riesce ad andare un po’ oltre alle mere apparenze (vedasi cosa si cela dietro il personaggio di Mandarino e quanto capita a Pepper durante la parte conclusiva).
Ovviamente sul versante effetti speciali non ci si è fatto mancare nulla, mentre il cast viene sfruttato in maniera un po’ altalenante, brillante il personaggio di Mandarino, ordinario, ma sviluppato in maniera sufficiente Aldrich, sprecata la new entry affidata a Rebecca Hall (peccato), anche se tutta l’attenzione rimane incentrata sulla figura del protagonista, che ha tutto ciò che serve per occupare alla grande il tanto spazio che gli viene affidato, tra molte battute caricaturali (che alleggeriscono il contesto in più circostanze), qualche patema d’animo ed una maturazione affettiva che si percepisce appieno.
Strepitosi infine i titoli di coda, tra un montaggio incalzante ed una scelta musicale più che appropriata, mentre è ovviamente immancabile l’appuntamento al loro termine (anche se in sala il 90% del pubblico se ne era già andato, mi chiedo come ancora si faccia a non sapere che i film targati Marvel hanno sempre una simpatica sorpresina finale) con un excursus abbastanza simpatico.
Alla fine direi che nel complesso Shane Black ha compiuto un buon lavoro d’insieme, anche se qualche variante in più sarebbe stata gradita, spettacolo ampiamente garantito, soprattutto grazie ad un personaggio come Tony Stark che non ha nulla da invidiare a nessuno dei suoi colleghi.
Molto divertente, immancabile per gli amanti del genere.
Buona regia, riesce agevolmente ad amalgamare le varie connotazioni della sceneggiatura.
Lavoro comunque non troppo complicato e forse qualcosa di meglio poteva anche farlo.
Ormai Tony Stark è a tutti gli effetti il suo alterego cinematografico (aspettiamo solo un rimando all'alcolismo e poi siamo al completo), qui meno donnaiolo, tranne che all'inizio, ma comunque sprezzante quando si tratta di spararla grossa ed ovviamente tosto, anche se le prende eccome, quando indossa la sua armatura.
Tutto gli riesce con estrema naturalezza ed il buon risultato ne è la diretta conseguenza.
Esemplare.
Anche lei si trova ormai perfettamente a suo agio nei panni di Pepper e questa volta ha molto spazio e possibilità per farsi notare.
Brava.
Il suo personaggio nasconde un gustoso segreto che poi rivela l'anima migliore possibile, e la giustificazione della sua stessa presenza nel cast, di un grande attore come Kingsley.
Cattivo un pò ordinario, ma comunque la sua caricatura risulta efficace ed in linea con quanto richiesto.
Semplice come bere un bicchier d'acqua.
Gagliardo.
Un pò di delusione, visto che la sua presenza non può proprio lasciare il segno.
Sprecata.
Scanzonato.
Sufficiente.
Nei panni di un guerriero duro a morire.
Meccanico.
Bambino bello sveglio, agevolato dal fatto che quando è in scena si ritrova sempre a stretto contatto con la parte migliore di Stark (ovvero quella più leggera).
E' il Presidente degli Stati Uniti D'America e più che altro gli tocca fare da bella statuina (seppur in pericolo).
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