Regia di Georges Méliès vedi scheda film
IL SILENZIO SI VUOTA
“Les illusions fantaisistes” (1909) è un breve ed effervescente numero di prestidigitazione animato con bravura ed estro buffonesco dallo stesso Melies con trucchi che stupiscono ancora oggi e nemmeno un ombra a rivelare le preoccupazioni economiche che lo assillavano. Qualche segno di stanchezza si può ravvisare nelle “Allucinazioni del barone di Munchausen” (1911) dove l'opulenza decorativa accentua la staticità dell'ormai desueto film a piano fisso. Solo nella rapida successione di quadri del finale Melies ritrova tutta la sua vivacità e inventiva. “La conquista del polo” (1912) è l'ultimo grande exploit di Melies: un assemblea di improbabili scienziati elegge i partecipanti alla spedizione polare del prof. Maboul. Un gruppo di facinorose souffragette cerca di mandare a monte l'impresa. Nel ruolo di Maboul, Melies genera un moto perpetuo all'interno dell'immagine fissa, seminando una confusione organizzata e trascinando i suoi più o meno recalcitranti collaboratori. Se non è bello quanto “Il viaggio nella luna”, col quale ha molto in comune, la colpa è quasi tutta della sequenza di animazione, ripetitiva e disadatta, che costituisce la sezione centrale del film. Altrove il film è buffo e ricco di suggestioni (la sala macchine, il memorabile mostro del Polo). Sull'orlo del definitivo collasso economico, irrimediabilmente fuori moda, Melies conserva la sua inventiva, la sua deliziosa ingenuità, la sua voglia di meravigliarci.
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