Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
buon documentario su un personaggio della cultura americana di cui forse conoscevo il nome per sentito dire, ma di cui assolutamento non sapevo nulla. dagli anni 70 infiamma il dibattito statunitense con il suo umorismo senza fare sconti a nessuno. si parla di candy darling e del suo essere non solo una star, bensì una SUPER STAR. l'inganno del grande manipolatore della popart e nello stesso tempo lo sdoganamento dei travestiti, transessuali e gay in generale, in un periodo in cui essere beccati in un bar "di genere" voleva dire essere arrestati, segnalati e messi sulla gogna pubblica sul new york times (o new yorker npn ricordo bene) e automaticamente licenziati solo per il fatto di essere gay. si parla dei troppi libri che si scrivono, della troppa gente che scrive e del rammarico di quanti pochi capolavori vengano scritti da un determinato autore, come se scrivere capolavori fosse all'ordine del giorno. si parla della new york della fine degli anni sessanta e delle due decadi successive in cui vivere a new york era economico, in quanto città in banca rotta e di come l'averla trasformata in un grosso centro commerciale per turisti, l'abbia invece trasformata in un posto per altolocati o intellettuali che guadagnano, che se si trovano a time square, si sentono quasi in obbligo di scusarsi vicendevolmente per essersi fatti beccare lì. per un'ora e venti scorsese ci porta a spasso per la sua amata new york a farci conoscere uno dei personaggi che l'ha resa speciale e ci è pienamente riuscito.
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