Regia di Terrence Malick vedi scheda film
visione estenuante e soporifera, questo "alla meraviglia". malick si è divertito, e di tempo ne avrà avuto in tutti gli anni che è rimasto cinematograficamente inattivo, a immaginare cosa poter girare e fare. e così dopo tree of life e le sue sperimentazioni alla "quark, il magico mondo della scienza", estremizza il concetto di quel film e filma l'infilmabile per quasi due ore, o almeno lo sono parse al sottoscritto. una storia d'amore destinata a finir male ancor prima che iniziasse e i problemi di fede di un prete. due storie che non si toccano se non tangenzialmente e per gli "inutili" dilemmi che funestano la vita degli esseri umani, in assenza di problemi reali e tangibili. i personaggi non parlano se non attraverso i propri pensieri, come a star indicare che quando si ama, non c'è bisogno della favella e quando cominciamo a non intenderci più, è inutile parlarsi perchè tanto ognuno di noi già la pensa a modo suo e quindi... sempre di amore dunque si disquisisce, e se l'amore tra due esseri umani rende impossibile la convivenza, l'assenza di comunicazione con dio, rende impervio il cammino di in vicario del signore che senza la scintilla non riuscirà a svolgere a dovere i suoi compiti di buon cristiano. è un vagare fine a se stesso che non trova niente nelle miserie di poveracci senza fissa dimora o di moribondi all'ospizio. e le scene di bardem che deambula spaesato alla ricerca di qualche cosa nei meandri di un america perduta e lasciata persa, lascia in effetti il segno. le incomprensioni tra i due figoni da copertina patinata affleck e kurilenko invece lasciano un pò più basiti e perplessi. ed è proprio nella storia principale dell'esule russa che viene trapiantata dall'americano in trasferta europea a non lasciare il ben che minimo impatto, se non un leggero fastidio, per il continuo svolazzare appresso, dietro, sopra, sotto, davanti, attaccato ai visi o ai corpi ripresi contro luce da dietro con le braccia aperte che non ti possono portare da nessuna parte ad infastidire sempre di più. ed è forse la forzata inespressività di un affleck e di una kurilenko, sostitutivi di un pitt e di una chastain(bè dico....)a fare la differenza. anche se sembra che malick non sia tanto interessato ad avere due corpi piuttosto che altri per questo esperimento molto personale che fatica a farsi accettare da uno spettatore qualunque, in cui affleck e kurilenko amoreggiano e litigano come in uno dei peggiori video musicali italici. boh!!! probabilmente fa parte di quei film che odi o ami alla follia.
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