Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Le numerose stroncature dell'ultimo film di Malick mi avevano predisposto negativamente alla visione: anche i suoi detrattori, comunque, non potranno negare lo straordinario talento compositivo dell'immagine posseduto dal regista, uno degli ultimi grandi visionari dello schermo. Rispetto a The tree of life, To the wonder segna sicuramente un passo indietro. Le belle immagini abbondano anche qui, soprattutto nella prima parte che resta più coinvolgente, ma il discorso portato avanti dal regista sulla natura effimera dell'amore terreno e sulla difficoltà nella ricerca di quello divino, stavolta pecca di ridondanza, a tratti di gratuità. Le voci fuori campo tipiche del suo cinema risultano più enfatiche rispetto ai film precedenti, la sostanza narrativa è decisamente sfuggente, la parte finale piuttosto deludente. La fotografia di Emanuel Lubezki anche stavolta meriterebbe un Oscar, accompagnata da musiche subli mi e celestiali, ma gli attori hanno poco spazio per recitare e per incidere in qualche modo (il che conferma che si tratta di un film di regia): Olga Kurilenko è aggraziata, Ben Affleck distratto, Rachel MacAdams del tutto sprecata, ma è un peccato anche per un interprete del calibro di Bardem, poco convinto e convincente nel ruolo del prete. Per me rappresenta una mezza delusione, ma comunque non è un film su cui accanirsi con stroncature velenose, anche perché Malick, pur sottotono, resta fedele alla sua poetica e al suo stile inimitabile. Voto 6/10
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