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To the Wonder

Regia di Terrence Malick vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su To the Wonder

di GIMON 82
4 stelle

Ammetto candidamente di non essere un fan di Malick,obbiettivamente ritengo il suo modo di fare cinema puramente artistico,di immagini e forme "mentali" che catturano e rapiscono chi le guarda,ma non condivido il suo rimanere distaccato dalla concretezza,in un enfasi "prodigiosa" e fine a se stessa.Ok ognuno ha il suo tocco personale nel girare un film,"The tree of life" mi aveva lasciato perplesso,certo un enorme opera,di eccelsa qualita' artistica,un grosso quadro in movimento.Una pellicola dal surreale ipnotico che trasmetteva bene o male un qualcosa.Ma "To the wonder" risulta un esperimento mal riuscito,un qualcosa d'indefinito sospeso tra immagini gloriose e interpreti stucchevoli.Il tema principale è l'amore con due giovani girovaghi,tra Francia e America si consuma il loro legame,con di mezzo una bimba pestifera.Non poteva mancare il sacerdote ispanico,un pastore di anime in crisi con se stesso,per l'occasione un Javier Bardem riciclato come "psicologo di coppia".Dove vuole arrivare "To the wonder"? non si sa.....un turbinio emotivo? un menage a tre in cui il plaiboy Affleck si spupazza Rachel McAdams? chissa'...... tutto è parte di un teatrone del magnifico,un film indefinibile e sfilacciato,una miscellanea di lingue in cui capita per caso Romina Mondello(!),a far che non si sa, forse la counseling della Kurylenko? Dovremmo chiederlo alla trasmissione "Misteri".Malick ha fallito con l'esperimento AMORE,e noi spettatori rimaniamo col naso all'insu' a chiederci se certe volte non si arriva oltre un modo di fare cinema "volutamente" ostico.Gli attori risultano totalmente fuori parte, la Kurylenko allieva o figlia illegittima di Carla Fracci,Ben Affleck con sguardo da ebete e tatuaggi "fast e furious",infine dispiace vedere un talento come Javier Bardem,svolgere il compitino del prete in crisi,racchiuso nell'inespressivita' piu' totale."To the wonder" è di certo un pezzo di magniloquenza nelle sequenze paesaggistiche,ma tutto cio' non basta a salvare la scialuppa,l'evoluzione (in)naturale di "The tree of life" è tutta qui,ma questa volta Malick ha toppato alla grande,tra virtuosismi di camera e piroette degne di un ballo alla Scala di Milano.Dispiace parlare cosi' di un autore comunque enorme nel trasmettere emozioni e immagini,ma ognuno ha il dovere di dire la sua,e i fischi in sala verso il film sono di certo irrispetosi ma pieni di verita' contro un turbinio di sentimenti miscelato alla rinfusa.Io mi sono annoiato mortalmente,in film cosi' bisogna forse tapparsi il naso e lasciarsi trasportare solo sull'onda delle immagini,solo cosi' si puo' "godere" di un qualcosa,ma dovendo affidarsi ad una "storia" è meglio evitare di scervellarsi inutilmente o di spendere i soldi del biglietto....Speriamo che Malick si prenda un altra "pausa",con dovuto rispetto film cosi' basta vederli una sola volta....ed è gia' tanto.....

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