Regia di Francesca Comencini vedi scheda film
Esageratamente non-professionista, al limite del non-professionale. A cavarsela meglio di tutti è senz’altro Giulia Valentini, volonterosamente spontanea e fresca. Filippo Scichitano, invece, vestito per tutto il tempo da Dan Aykroyd, si riprende appena appena sul finale quando si rimette i panni di Scialla, ma è comunque certo che non si fa la stessa figura quando si ha un Bentivoglio a fare da sponda rispetto a una pur volonterosa Valentini. Per tutti e due, vale il consiglio di una buona scuola di dizione, a meno che non puntino a diventare Sordi e la Vitti, che allora “vabbàne” anche se continuano a parlare così. Cristina Comencini ha tentato un coraggioso esperimento, buttandosi con tre soldi e una telecamerina da quattro nell’oceano di Roma, ma sinceramente, per fare uscire fuori tutte le buone intenzioni che l’hanno spinta, bisogna proprio vedersi/sentirsi l’intervistina qui annessa, perché, mi spiace dirlo, ma dalla pellicola non veniva proprio fuori nulla di tutto questo. Magari trovare due soldi in più, e ritentare.
PS = In sala, spettatori paganti stasera n0 2.
Bella versione arrabbiata della mitica "John & Mary di Robert Palmer. Peccato anche la stra-abusata aria del Rinaldo in Campo, che sui testicoli danzanti di Willem Defoe ci stava decisamente meglio.
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