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Un giorno speciale

Regia di Francesca Comencini vedi scheda film

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La recensione su Un giorno speciale

di gene55
4 stelle

Piccola premessa: Quando vai al cinema con una ragazza,vuoi che tu sia un esperto,un appassionato,un profeta,un profano o uno che semplicemente scrive quattro minchiate su un sito di cinema (che poi racchiude tutto il resto!!) si rischia sempre di perdere di vista il film,tra baci,pomiciate con lingua e mane morte.

Il film in questione,'Un giorno speciale',inizia che la coppia su citata è ancora al di fuori della sala numero 7,a chiedersi cose futili e a sentirsi fortunati anche per la 'spaventosa' normalità di quella serata.
In una sala semideserta,appare subito chiaro che la protagonista indiscussa del film è Roma,una Roma degradata (quella dei chiacchierici da bar,quella dove una Mercedes sembra una navicella spaziale,quella dove ci si perde anche con il navigatore) contrapposta alla Roma delle polaroid,a Piazza di Spagna,ai magazzini chic di Via Condotti,ad una ricchezza che è sempre più ostentata che realmente posseduta.

(Bacio)

Contrasto evidente è anche quello tra la volgarità stilistica di una diciannovenne,ambiziosa,carina,sospinta dalla madre e da quella straripante voglia di emergere che accompagna anche troppo chi viene dalla periferia e quell'eleganza fatta di giacca e cravatta,di uniforme naftalinistica che ben figura il semplice appagamento di un quasi coetaneo per un posto da autista tanto sognato,tanto inseguito,tanto 'raccomandato'.
Le due diverse scuole di pensiero,i due poli di un'età difficile quanto irripetibile,converranno in un'amicizia e in una complicità,che scoppiano tra le grinfie di una giornata fatta di attesa e di conoscenza.

(Pomiciata con lingua)

Il giro al boowling,la capatina al ristorante già prenotato,il furto al negozio,le mani che si stringono,il telefono al quale non si vuol dare ascolto,sono infatti solo i preamboli,il riscaldamento per una partita ben più importante,per una delusione che vorrebbe essere rimandata,ma che invece arriva puntuale come morte e tasse.

(Mano morta)

Troppo politicaly-correct? Troppo poco realista? Troppo sciocco??
Bhè,Gina che sta per andare via,che sta per rinunciare a quell'umiliazione,rappresentava uno spiraglio di luce,una sorta di ringraziamento al resto della giornata,a quell'autista che invece si libera degli schemi e manda a fanculo tutti: padrone,colleghi,cravatta,stabilità,futuro e raccomandazione.
Gina che si abbassa e slaccia la cintura dei pantaloni al politico di turno ("Poteva andarle peggio: non era manco così vecchio" - sussurra qualcuno in sala) è invece il sintomo di una marcia indietro,di una marcia indietro con 'grattata',che fa rumore,che provoca rabbia.
Il film,infatti,sembra dirci che la gioia per un 'giorno speciale' naufraga nella speranza di tanti altri 'normali',di tanti altri da pecora.
Ed il finale con volume alto e schermo nero proprio sul più bello non fa altro che confermare quest'ipotesi...


Piccola nota a margine: se la ragazza con cui sei andato,alla fine riflette con te che: "Se quello era un giorno speciale,lo potrebbero fare benissimo su di noi un film!!",capisci che i 16€ dati alla Comencini verranno dimenticati presto e che una frase così proprio non ce l'ha,un prezzo.

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