Regia di Claudio Fragasso vedi scheda film
Fragasso, nell'impostare scene d'azione e horror, è a suo agio e in grado di dare dignità filmica a un prodotto nato per pura finalità commerciale. Non siamo di fronte a un film memorabile, questo è certo, ma la versione integrale (più splatter) merita, nel complesso, la visione.
Un gruppo di scienziati, esperti delle più eterogenee discipline, si stabilisce su un'isola - denominata dagli indigeni "del Gatto" - per tentare di scoprire un vaccino che possa curare le malattie, rendendo l'uomo così in grado d'evitare il gelido abbraccio della triste mietitrice. Tentano, senza riuscirci, di guarire dal cancro la bambina di uno stregone locale che per vendetta esegue un rituale voodoo, in grado di spalancare la "terza porta dell'inferno": un esercito di morti viventi si abbatte sui ricercatori, trascinandoli nello stadio intermedio tra la vita e la morte, ovvero sottoforma di zombi. Si salva solo la piccola Jenny (grazie a un amuleto protettivo), figlia di Michael Crichton (!) ricercatore che ha fondato sull'isola il centro di ricerca. Oltre vent'anni dopo un gruppo di turisti, compresi due veterani della guerra nel Vietnam e la stessa Jenny (Candice Daly) - ormai cresciuta e priva di ricordi legati al passato - è costretto ad approdare sull'isola, incrociando una squadra esplorativa che tenta di scoprire cosa realmente possa essere accaduto agli scienziati scomparsi.
"Ci fu un tempo in cui alcuni uomini credettero di poter risolvere il mistero dei misteri. Erano degli scienziati, studiosi di chimica, di biologia, esperti di alchimia e di tutti quei princìpi fisici che reggono gli equilibri stessi di tutto il nostro universo. Quegli uomini fondarono una comunità, al riparo di una ridente isola tropicale. La loro era una missione umanitaria, legata al principio stesso della nostra esistenza, e cioè quella di sconfiggere il primo nemico della generazione degli esseri umani: la Morte."
(Voice over introduttiva)
Pellicola realizzata come "recupero", ossia prodotta da Franco Gaudenzi (per la Flora film) come scarto, sfruttando al massimo il set principale destinato a Strike commando di Bruno Mattei, del quale Fragasso è aiuto regista. Entrambi i film hanno in comune infatti parte del cast e dei tecnici, nonché sono stati realizzati utilizzando le medesime attrezzature. Nelle Filippine, Fragasso gira di notte, mentre Mattei di giorno. Ai testi, la moglie Rossella Drudi, che riprende in parte il soggetto di Virus (scienziati su un'isola con intenzioni filantropiche ma dai risultati catastrofici; un reduce del Vietnam che recita sopra le righe, apparendo una brutta copia di Frank Garfield), le atmosfere filippine di Zombi 3 (non a caso all'estero è noto come Zombi 4), i dèmoni alla Lamberto Bava e - con alte probabilità - buona parte di elementi da Le notti erotiche dei morti viventi. L'isola si chiama infatti in entrambi i film "del Gatto", e i morti viventi indigeni (pur se qui scattanti e raziocinanti) hanno lo stesso identico look, con enorme saio nero comprensivo di cappuccio; come nel film di D'Amato è anche presente uno stregone responsabile dell'epidemia, che può essere arrestata solo con un talismano risolutivo. La terza porta dell'inferno e il libro maledetto, sono invece in debito con il Lucio Fulci di L'aldilà - E tu vivrai nel terrore (1981). Le premesse Insomma non sono delle migliori, soprattutto se si aggiunge che gli attori sono tutti di terza categoria, con licenza dal mondo dell'hard dato che uno dei principali interpreti è Charles Casper Peyton, più noto come Jeff Stryker per aver interpretato ruoli dominanti in pellicole porno di genere etero, omo e bisex. Peyton è qui alla seconda e ultima esperienza su un set destinato a tutto il pubblico, dopo essere apparso in Dirty love (1988) di Joe D'Amato. Nonostante tutti questi limiti, After death ha però alcuni punti di forza: la notevole colonna sonora di Al Festa (in seguito regista dello sfortunato Fatal frames - Fotogrammi mortali), l'ottima cinematografia di Luigi Ciccarese e, nella versione integrale, impressionanti effetti splatter di Franco Di Girolamo e dei fratelli Paolocci. Alla resa dei conti, il film di Fragasso finisce per essere ben migliore di Strike commando!
Curiosità
L'attrice principale, che interpreta Jenny, la bambina cresciuta, è la sfortunata Candice Daly (1966 - 2004), deceduta a soli 38 anni, probabilmente a causa di un'overdose.
Parte delle riprese, quelle eseguite negli interni delle grotte, è stata realizzata nei Teatri de Paolis, sullo stesso set utilizzato anche da Michele Soavi durante la lavorazione de La chiesa (1989). [1]
After death è stato rilasciato in Germania nel 1988, mentre in Italia tarderà due anni, apparendo sugli schermi in una penosa versione censurata, alla quale pone successivamente rimedio "Nocturno cinema" proponendolo in dvd (Cinekult) per la prima volta integrale.
[1] Dalle dichiarazioni di Fragasso, presenti in "Oltre la morte", extra del dvd Cinekult
Citazioni
"La terza porta dell'inferno io ho aperto. La terza porta io ho richiuso. I morti hanno vendicato la mia ira. I morti, con il mio rito, io ho risvegliato: le loro anime, ormai dannate, non hanno più riposo e sono costrette a vagare tra la terra e l'inferno, in eterno dormiveglia. E così i morti divorano i vivi. Se questa porta dell'inferno tu aprire vorrai, queste quattro parole pronunciare dovrai: Anatanuh, Zombi, Paraduh, Zombi."
(Appunti dello stregone)
"Tre porte ha l'inferno, tre porte ha il paradiso. Quelle del paradiso sono dentro di noi, quelle dell'inferno nella terra. Se una porta dell'inferno tu troverai, per poterla chiudere sacrificarti dovrai."
(Dal libro "della Morte")
Il gruppo di superstiti passa al fianco di un cimitero.
"Quella tomba è vuota", fa notare qualcuno.
"Non pagava l'affitto e l'hanno sfrattato!", è la risposta del reduce del Vietnam (personaggio modellato sul carattere di Frank Garfield in Virus).
"Io ho sempre simpatizzato per gli zombies, hanno un che di rivoluzionario. Rappresentano il popolo solitamente senza idee autonome che a un certo punto stanco dei soprusi si ribella. Eravamo noi nel '68. E ora siamo morti, no? I nostri ideali sono morti, io sono uno zombie."
(George A. Romero)
Trailer
F.P. 04/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 80'39")
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