Regia di Claudio Fragasso vedi scheda film
Ovvero Zombi 4, per farlo rientrare nel fortunato filone (almeno fino al capitolo 2) nato da Romero con la collaborazione di Dario Argento, e proseguito con scopi meno ispirati e più commerciali da Lucio Fulci, che firmò comunque un sequel dignitoso, seppur completamente isolato rispetto al precedente. L'operazione passa tra le mani (quasi mai finemente ispirate, anzi piuttosto grevemente materiali) di Claudio Fragasso, già responsabile del piuttosto ridicolo Zombi 3 dopo la fuga (di cui comprendiamo bene le ragioni) di Lucio Fulci.
L'ambientazione rimane quella tropicale, con set nelle Filippine: le voci parlano di un film girato in tandem con Double Target di Bruno Mattei (altro macellaio cinematografico, in molte accezioni, non tutte un vero e proprio complimento) in linea con la tendenza di quegli anni di usare una stessa troupe per sfornare due film diversi (almeno sulla carta) con cast interscambiabile e maestranze medesime, o, come faceva Joe D'Amato, produrre uno stesso film in due versioni: una hard e una soft, destinate a due circuiti differenti.
Qui siamo nel primo caso, ovvero di due film dalla medesima ambientazione, da parte di due registi spesso coinvolti in progetti paralleli o anche a quattro mani.
Senza contare che pure Zombi 3 conserva la medesima (o similare) ambientazione tropicale.
In un'isola paradisiaca del Sudamerica una epidemia misteriosa risveglia i morti e richiama a sé una cordata di stusdiosi, impegnati a capirne le conseguenze e a trovare un rimedio per debellare il fenomeno, oltre che a veder coinvolti un gruppo di amici in vacanza.
Ad una di queste spedizioni è legata pure una ragazza bionda che vent'anni prima si era salvata ad un massacro dilagante di cui misteriose permangono le cause e le circostanze.
Scopriranno che uno stregone, per difendersi dal dilagare della civiltà ingorda e senza scrupoli, con un libro infernale ha aperto la porta dell'inferno e che per poterla richiudere è necessario che qualcuno si sacrifichi spontaneamente.
Nel frattempom, uno per uno, i membri della spedizione ed il gruppo di amici verranno attaccati da un'orda di morti viventi, le cui fattezze appaiono un pò fuori dell'ordinario, essendo tutti rivestiti di indumenti scuri e caratterizzati da movimenti meno lenti e più naturali degli zombi incontrati nei capitoli precedenti.
Attori presi per caso, e si vede tanto demoralizzante è la recitazione, non certo favorita da una sceneggiatura che definire triviale è ancora dir poco. Nel cast, unico nome noto, ma assolutamente "weird", figura niente meno che Jeff Stryker, porno star notissima negli anni '80 e '90, che qui si firma col suo vero nome Chuck Peyton: la sua avventura fuori dalle produzioni hard durerà giusto il tempo di un paio di altri film dello stesso valore di questo, ovvero nulli, ed il ragazzo tornerà saggiamente nel mondo che lo ha creato dandogli una certa notorietà tra gli amanti del genere.
Jeff Stryker e compagna di sventura....
"C'è una tomba scoperchiata: si vede che il tizio non ha pagato l'affitto": questa una delle chicche del film, devastante ed imbarazzante ancora peggio della terza e già micidiale avventura.
Ma non è finita qui.... e questa è la vera minaccia.
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