Espandi menu
cerca
Il giovane Hitler

Regia di Christian Duguay vedi scheda film

Recensioni

L'autore

supadany

supadany

Iscritto dal 26 ottobre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 406
  • Post 189
  • Recensioni 5882
  • Playlist 118
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il giovane Hitler

di supadany
6 stelle

VOTO : 6,5.
Prodotto di origine televisiva, ed infatti la forma in più circostanze paga pegno, che affronta, e ci voleva un coraggio non indifferente, l’ascesa storica della figura che più di tutte ha devastato e flagellato le popolazioni di buona parte del nostro pianeta, ovvero Adolf Hitler.

Ovviamente i tempi sono lunghi (durata pari circa a tre ore), le situazioni affrontate molteplici e così si viaggia a ondate, tra passaggi non essenziali e altri molto forti che manifestano l’indole malvagia dell’uomo Ady (soprannome spesso utilizzato che fa una certa impressione per i contrasto tra il suo suono simpatico e la figura dell’uomo che identifica).

Fin da giovanissima età il piccolo Adolf manifesta atteggiamenti preoccupanti verso chi gli sta intorno, crescendo non riesce ad entrare nell’Accademia delle Belle Arti di Vienna e parte per la Prima Guerra mondiale dove combatte in prima linea con già idee nazionaliste molto chiare in testa.

Idee che svilupperà in seguito scendendo in campo politico, cercando dapprima di conquistare il potere con la forza insieme a Ernst Rohm (Peter Stormare) ed altri fedelissimi come Ernst Hanfstengl (Liev Schreiber) e sua moglie (Julianna Margulies) e poi, dopo un breve periodo di prigionia, scalando elezione dopo elezione il gradimento popolare fino ad arrivare alla carica di Cancellerie e poi anche Presidente dopo la morte di Von Hindenburg (Peter O’Toole).

E dopo aver ottenuto il potere assoluto promulgherà le leggi per non perderlo più e per portare avanti le sue idee antisemite e totalitariste che purtroppo tutti noi conosciamo.

Film nato per la televisione, un po’ troppo sbrigativo nella prima parte, nella quale molte inclinazioni sono date solo ad intendere e non affrontate a tutto campo, ma che trova in seguito una serie di momenti concitati nei quali emerge con prepotenza la figura del protagonista (un Robert Carlyle coraggioso, spavaldo e magnetico), con le sue idee e i suoi conturbanti (e malati) rapporti con il gentil sesso,  e con essa quella di svariati personaggi, tra cui chi lo spalleggia, ma anche chi prova ad opporsi come il giornalista Fritz Gerlich (Matthew Modine), il quale capisce presto che le cose stanno prendendo una brutta piega per il popolo tedesco che già stava pagando errori degli anni precedenti.

Il tutto cresce con un certo programmatico schematismo (ma in questo tipo di film non può essere un problema) , per arrivare all’ultima mezz’ora che riesce ad essere davvero incalzante, con un susseguirsi di eventi e di scelte che non lasciano tempi morti e che fanno intendere quanto poi successo a livello internazionale e di persecuzione sociale che qui non vengono affrontati (si arriva al 1934).

Per il resto è buono in contributo degli attori, con alcune scelte di casting molto interessanti (oltre a Carlyle vedi Peter Stormare su tutti), mentre le scenografie alternano scelte di buon impatto ad altre che portano a sfondi che sanno troppo di falso (approssimazioni davvero eccessive).

In più sono parecchie le scene di massa, segno che l’investimento è stato importante per un’operazione difficile solo da pensare, ma che alla fine ci sta, seppur senza slanci personalistici incredibili, credo che la figura del più malvagio dittatore della storia dell’umanità, sia stata affrontata con ordine e senza troppi preconcetti.

Discreto.

Su Christian Duguay

VOTO : 6,5.
Guida piuttosto bene un bel cast su distanze cinematografiche lunghe (e pure un pò impervie), ma ogni tanto fa un pò di confusione, dovendo sintetizzare parecchio (e poteva farlo un pò meglio).

Su Robert Carlyle

VOTO : 7.
Impersonificare al cinema un personaggio come Adolf Hitler non è di certo facilissimo per mille motivi, alcuni anche puramente impliciti.
Lui ha però il carattere(accio) dalla sua e in più circostanze riesce a mettere soggezione.

Su Stockard Channing

VOTO : 6.
Ruolo di secondo piano.

Su Jena Malone

VOTO : 6++.
Riesce ad essere abbastanza intensa.

Su Julianna Margulies

VOTO : 6/7.
Una delle sue interpretazioni migliori che ho visto.
Appassionata, molto classica nei modi e negli atteggiamenti, per una prova che non lascia certo indifferenti.

Su Matthew Modine

VOTO : 6++.
Volitivo, nei panni di un personaggio positivo che fa da contraltare, ovviamente sfortunato, alla scalata al potere di Hitler

Su Liev Schreiber

VOTO : 6+.
Robusto, ma non lascia un gran segno della sua presenza che tra l'altro è costante lungo tutta la storia raccontata.

Su Peter Stormare

VOTO : 6/7.
Visti i suoi trascorsi da attore, è perfetto per il ruolo del comandante feroce e sprezzante di ogni regola nel nome dei suoi "principi" (poco) etici.
Anche lui mette in soggezione come richiesto dalla parte.
Bravo.

Su Friedrich von Thun

VOTO : 6.
Pienamente sufficiente.

Su Peter O'Toole

VOTO : 6.
Ruolo (quello del presidente tedesco Hindenburg) che non aggiunge molto alla sua notevole carriera.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati