Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
"I picari" diretto nel 1987
da Mario Monicelli,devo dire che
non mi è dispiaciuto,ma anche lasciato
perplesso.
La storia si svolge nel 1598 e racconta
che due vagabondi,Guzman e Lazzarillo,
cercano di arrangiarsi nella Spagna del
periodo.
Allori fanno di tutto come
servitori,si fingono ciechi,fanno gli attori
e cercano di prostituire una bella ragazza.
Però è tutto inutile perché dovranno
continuare a essere pìcari,
ovvero vagabondi che devono
badare soprattutto a sopravvivere.
Il Film è una produzione Italo-Spagnola
ed è diretto da un grande come Mario Monicelli,
che dopo il capolavoro:"Speriamo che sia femmina",
realizza questo suo lavoro ispirandosi al
famoso romanzo spagnolo Lazarillo de Tormes del
1554 di un autore ignoto,e ci narra
le tragicomiche disavventure di Lazarillo de Tormes
e Guzman de Alfarache,ambientate alla fine del 1500.
Il regista non è proprio molto in forma come
il precedente,ma non è la prima volta che
realizza un suo Film nel passato e si circonda
di Attori che conosce,ma anche di quelli
che lavorano con lui la prima volta e affida
ai ruoli da protagonisti come
il sempre bravo Giancarlo Giannini
e Enrico Montesano,dove la sua stella
cominciava il declino a livello
Cinematografico.
Anche se bisogna dire che se la cavano bene,
però qualche volta non sono proprio affiatati
ed è evidente,e intorno a loro ci sono dei grandi
come Nino Manfredi,Vittorio Gassman,Giuliana De Sio,
Bernard Blier,Paolo Hendel,Vittorio Caprioli,
Enzo Robutti,Blanca Marsillach,Maria Casanova,
Juan Carlos Naya,Claudio Bisio e Salvatore Borghese,
ins0mma un Cast "All Star" dove il maestro era sicuro
di avere il meglio di loro.
Alcuni dei grandi fanno una parte di contorno
ed escono poco in tutto il complesso,ma i personaggi
più divertenti sono Bernard Blier che interpreta
il protettore ruffiano,che da ai due sventurati che vogliono
aprire il business della prostituzione una prostituta
difficile come Rosario interpretata dalla brava
Giuliana De Sio,che diverte e intriga in un ruolo
inconsueto.
Però bisogna dire che il meccanismo non
è fluido e per molti tratti è macchinoso,
e si nota che il regista a volte arranca
e finisce troppo presto le situazioni,
e solo alcune riesce a chiuderle bene.
Nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia di Tonino Nardi,
le splendide musiche di Lucio Dalla e Mauro Malavasi
e le scenografie di Enrico Fiorentini,
che realizzano una ricostruzione storica ben curata.
In conclusione un Film medio,
non il migliore Monicelli,
anche se è sempre cattivo come tutto
il suo Cinema e costruisce il tutto
sovrapponendo una serie di episodi
indipendenti l' uno dall'altro per ogni
tanto incrociarsi,con un messaggio
che arriva che dice di non fidarsi
mai di nessuno perché c'è sempre
qualcuno che ti frega,insomma nonostante diverte
per certe situazioni,il maestro non
chiude e sceglie un finale che non è
tale lasciando sospeso con un aria
continuativa.
Il mio voto: 6.
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