Regia di Alberto Puliafito vedi scheda film
Una lunga intervista del 2008 a Mario Monicelli, che si racconta a un tizio mascherato e incappucciato.
Il Maestro in questione - maiuscola d'obbligo - è Mario Monicelli, autoironico e disponibile come sempre a raccontare sè, la sua opera, la sua vita, la sua visione del mondo e del cinema. In poco più di quaranta minuti di intervista, Monicelli ripercorre una carriera densa di successi e sostanzialmente irreplicabile, ma offre anche il suo punto di vista, fra il serio e il faceto, sulla modernità e sullo stato attuale della settima arte nel Belpaese. Un tizio con delle bende in faccia, gli occhiali da sole e un cappuccio (tanto valeva non inquadrarlo neppure) gli porge domande molto generiche dalle quali il regista parte per snocciolare idee, opinioni e aneddoti, alcuni dei quali non molto noti; fra questi, Monicelli parla della sua partecipazione in qualità di attore, ormai prossimo alla novantina, al film americano Sotto il sole della Toscana (2003), liquidandolo rapidamente come una porcheria a cui ha preso parte per soldi e perchè contattato da un suo amico personale. Senza smentire mai, insomma, la sua fama di artista burbero e al contempo perennemente scherzoso, il cineasta toscano rimane al centro della scena, su una poltoncina in uno studio pseudotelevisivo, per tutta la durata del lavoro. Che risulta ovviamente troppo breve: non si vorrebbe mai smettere di ascoltare Monicelli. Il film è uscito a pochi mesi dalla sua morte, avvenuta alla fine del 2010. Produce Rai Cinema. 5/10.
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