Regia di Paolo Nuzzi vedi scheda film
Un ritratto agrodolce della provincia italiana lombarda all'inizi degli anni 30.Epoca in cui il regime fascista ancora era "morbido" rispetto agli anni successivi,limitandosi nominalmente al controllo del territorio senza grosse restrizioni..A Luino i vari personaggi più in vista occupano le loro serate a giocare d'azzardo,le giornate a lavorare il meno possibile e a frequentaqre il locale casotto gestito da un apingue tenutaria.Vita immutata e immutabile in cui il Camola,segretario di un avvocato,piuttosto irrequieto sessualmente e assolutamente disinteressato al regime cerca di concupire i vari oggetti dei suoi desideri sessuali.La sua vita condotta sul filo della superficialità viene mandata in crisi quando gli fanno credere che ha la sifilide.Il ritratto della provincia tratto dall'omonimo romanzo di Piero Chiara riprende le atmosfere alla Amarcord(di cui mutua anche l'attrrice che lì faceva la tabaccaia,qui tenutaria del bordello) acuendo la propria dimensione satirica antifascista(memorabile l'incursione del Camola,ignudo, alla manifestazione fascista del 21 aprile) ma senza mai calcare veramente la mano.Non è la politica che interessa:interessa la descrizione d'ambiente,la descrizione di una vita provinciale a prima vista immota ma in realtà ricca di fermento,interessa la macchietta,quasi mai volgare,ma sicuramente bozzettistica.Il piatto piange è un film che fa sorridere eppure riesce a darci l'idea di un epoca.Favoloso Aldo Maccione nel ruolo del Camola e strepitoso il gruppo di caratteristi che lo contorna,compreso un Macario in una delle sue ultime apparizioni...
non un granchè ma dirige bene gli attori
attore strepitoso dimeticato troppo presto dal nostro cinema
decorativa
parte un po'secondaria
uno del coro,in una delle sue ultime apparizioni
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