Regia di Paolo Nuzzi vedi scheda film
Direi che il film non è niente di più che un bozzetto, ma la satira si avverte e gli attori sono bravi, specialmente Maccione, Blier come prete democratico e la Beluzzi, la tabaccaia di "Amarcord" che, dopo una vita dedita alla prostituzione, muore in pace con Dio.
Dal romanzo di Piero Chiara, si tratta di un bozzetto di vita a Luino durante il periodo fascista, prima della ripida china che il regime assunse con la guerra d'Etiopia. I protagonisti conducono una vita indolente, tra poco lavoro, qualche puntata al bordello e storiche partite a carte in improvvisate bische clandestine nel locale albergo o in case private. La pressione del fascismo si fa sempre più forte, e si accanisce sugli anelli più deboli della società, nel caso specifico sul sarto omosessuale. Il Càmola, il più brillante del gruppo, persegue l'obiettivo di andare a letto con la bella Ines, una milanese che vive in paese con il cognato vedovo. Un volta raggiunto l'obiettivo, sarà assalito dal vuoto e dalla paura di essere stato contagiato dalla sifilide. Alla fine i protagonisti si radunano in collina per una cacata di gruppo.
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