Regia di Paolo Nuzzi vedi scheda film
Per il suo esordio dietro la macchina da presa, Paolo Nuzzi (che dirigerà solo un altro film per poi sparire nel nulla) cerca di portare in immagini l'omonimo romanzo d'esordio di Piero Chiara pubblicato nel 1962. Rispetto all'opera letteraria, IL PIATTO PIANGE predilige un approccio molto più leggero e goliardico se confrontato con le pagine del libro, con alcune cadute di tono piuttosto grossolane e uno sconfinamento nella commedia sexy all'ora in voga, quasi un preludio a quell'erotismo che di lì a qualche anno Tinto Brass ci abituerà con i suoi lavori. In passato collaboratore di Fellini, Nuzzi cerca di imitarlo rifacendosi a I VITELLONI e in particolar modo ad AMARCORD. Privo di un vero e proprio filo conduttore, assistiamo alle giornate di alcuni perditempo nella cittadina di Luino sul Lago Maggiore (in realtà il film e' stato girato nel borgo di Orta, sull'omonimo lago) in pieno regime Fascista, che passano le nottate a giocare a poker e a spendere soldi al bordello. In particolare assistiamo alle prodezze del Camola (Aldo Maccione) un impiegato affetto forse da erotomania che si destreggia fra macchiettistiche camicie nere, tavoli verdi e femmine trascurate ed accaldate. A tratti veramente becero e volgarotto, il film e' comunque un'opera leggera e un poco amarognola che riesce abbastanza bene a descrivere la monotonia della vita di provincia, con una buona ricostruzione storica, la splendida cornice del Lago d'Orta e un gruppo di bravi e affiatati caratteristi tra cui spicca Aldo Maccione che mostra ottime doti interpretative e non solo in qualità di comprimario. Una menzione a parte per la splendida e divina Agostina Belli, che purtroppo esce di scena troppo presto.
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