Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Domani sera esce l'attesissimo Godzilla! E' un buon motivo per recensire il suo papà: "Pacific Rim".
Eh già...perché questa nuova versione del mostro gigante più famoso di sempre, secondo me, esce per cavalcare l'onda innovativa lanciata da Del Toro! Tutti parlano di un trailer apocalittico, un film tetro. E da dove vengono questi stralci giornalistici sulla fine del mondo a causa dei mostri? Ma da Pacific Rim ovviamente! Un film che inizia in medias res, senza sbattimenti di palle (concedetemi il francesismo!). Si apre con un firmamento stellato dai colori cangianti che diventa profondità degli abissi e poi subito inizia il resoconto mediatico di una catastrofe a cui gli uomini si sono già abituati, attacchi di mostri giganti di cui si sa ben poco, ma che vanno fermati. Ma come fare? Realizzare mura giganti? Armi nucleari? Certo... se non ti chiami Guillermo del Toro! Il regista fa appello alla sua passione per gli anime e i manga giapponesi sui Mecha (i robottoni giganti) e li fa scontrare in epici combattimenti rallentati con ciclopici mostri emersi dal Pacifico! Del Toro non tralascia di omaggiare l'iniziatore di tutto, Avatar, e ci regala le spettacolari bioluminescenze dei colossi, specializzandosi in scene notturne che aumentano il pathos.
La più grande novità di Pacific Rim è l'azione. Il regista abbandona il classico schema: 1) inizio lento 2) azione 3) parte noiosissima del film 4) azione finale; e realizza una pellicola "aggressiva" dall'inizio alla fine, lui può permetterselo perché ha un'immaginazione e una bravura che hanno pochi. Lo aveva già ampiamente dimostrato con Hellboy: The Golden Army. Ma con Pacific Rim, Del Toro riporta in auge la fantascienza, divenuta negli ultimi anni fin troppo prevedibile. Lo fa con un manierismo di immagine pittorico, infatti non si limita ad una trama avvincente ma cura la scenografia nei minimi dettagli, ponendo attenzione simbolistica sull'uso dei colori: un Van Gogh del futuro. Il buio della notte, non è mai buio, perché i riflessi delle luci fanno uno smagliante gioco di colori contrastanti, complementari: il blu elettrico e l'arancione, i rossi accesi, le luminarie arcobaleno di Hong Kong. Grazie a cotale perizia i brutti ricordi, di film come la serie di Transformers, scompaiono e gli occhi si riempiono della pienezza delle immagini cromate di questo gioiellino.
"La gente pensa che metti la monetina ed esce fuori una scena con effetti speciali, ma c'è un regista dietro!" (Guillermo del Toro)
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