Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Lo scoglio più grande è superare il primo quarto d’ora di visione, in cui gli effetti speciali sono totalizzanti, in cui c’è talmente tanto casino che a confronto film come “Transformers” sembrano avere la pacatezza di un film di Ozu. Superata l’impasse di un traumatico esordio, si noterà che “Pacific Rim” ha anche una storia in cui si narra che in un futuro molto prossimo la guerra per la sopravvivenza sul pianeta terra è combattuta da due fazioni di robot contrapposte, di cui i buoni, i cosiddetti Jaegers sono azionati da un meccanismo di controllo neuronale (letteralmente un umano entra nel robot e lo pilota sfruttando la propria forza del pensiero). La battaglia contro i Kaiju, dinosauri postmoderni creati da una realtà aliena provenienti da un universo parallelo, è all’ultimo sangue: ma più che vincere le singole battaglie, l’obiettivo degli umani è quella di scacciarli per sempre…
C’è dentro tanta filosofia, tanta tradizione e tanto cinema nipponico. Ma purtroppo solo negli intenti. Anche i meno attenti noteranno numerose connessioni con gli anime e i manga giapponesi che hanno spopolato in tutto il mondo (Goldrake, Mazinga Z, Jeeg robot d’acciaio), ma la regia di un Guillermo del Toro tarantolato, le numerose scene realizzate completamente in computer grafica e la spettacolarizzazione che spazza completamente una certa filosofia dell’immaginario videoludico, tanto kitsch quanto affascinante, fa scadere uno dei film più attesi del 2013 al novero di polpettone psichedelico deludente e per certi versi offensivo. Citazioni a gogo, da film di fantascienza di ogni epoca e filone (dal “King Kong” di Cooper e Schoedsack, alle varie versioni di “Godzilla”, dai sentimenti già visti in “Armageddon” alle atmosfere metropolitane di “Blade Runner”, da “Matrix” alla saga di “Star wars”, da “Strange days” addirittura ad un conclusione che riprende alcuni famosi finali della saga di “007”). Il film è tutto un citare, uno scopiazzare, un omaggiare: di arrosto pochino (complice una sceneggiatura piatta piatta), ma di fumo tantissimo… Purtroppo può capitare, come nelle più sfortunate delle battaglie, ed in questo caso è così, che non ci sia stato tra il film e chi lo vede una “stretta di mano neurale”. Ed è la peggior cosa che possa accadere, si sa.
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