Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Dopo Real Steel e Transformer si ritorna a menar le mani, anzi i pugni rotanti. Però a Pacific rim piace vincere facile sui suoi predecessori, rispetto al primo perchè si aumentano le dimensioni a dismisura (e forse persino sui Transformer) e sul secondo perchè per la prima volta si nota una cura del dettaglio impressionanti, si vedono tutti i particolari dei movimenti meccanici dei robot, dove in tutti i transformer si perdeva ogni cosa in un tripudio di trasformazioni inutili dove ad un certo punto buoni cattivi erano tutta una amalgama senza senso. Pacific Rim vince tranquillamente 5 a 0 sui precedenti.
Solo adesso si può dire da dove venisse il mostro di Cloverfield, dal ponte dimensionale nelle profondità marine del Pacifico.
Ottimo il sistema della pedalata con gli organismi di pulegge e ingranaggi per fare muovere i robot, faticosissimo dal mio punto di vista più che interfacciarsi mentalmente. I piloti dei robot degli Anime non facevano così tanta fatica a parte in Evangelion che dovevano respirare nel liquido, li sì che era un problema.
Sentita e necessaria con il cuore la dedica ai Maestri dei Mostri (alla fine di tutti i titoli di coda) Ray Harryhausen e Ishiro Honda.
Non perdetevi la scena nascosta dopo i disegni in sfondo ai nomi degli attori, alla conclusione del film, con il ritorno inaspettato(?) di Hannibal Chau.
Consiglio la lettura spassosa di un piccolo libro Anime University L'improbabile scienza dei cartoni animati giapponesi di Rikao Yanagita edizioni Kappa il capitolo I Robot giganti in movimento si può trasferire benissimo anche su questo film facendo riferimento ai piloti dei Jaegers con Koji Kabuto pilota del Mazinga z.
La definizione data da Guillermo Del Toro "Fottuti mostri Vs fottuti robot" è insuperabile, non si può aggiungere altro ogni aggiunta è superflua.
L'unica pecca se così si può definire è che nell'impossibilità pur remota, ma potrei ritenere anche "possibile" il ponte dimensionale tra un mondo di mostri e il nostro, vengo sempre raggiunto da delle perplessità su quante doti nascoste e anche tecnologie si possono trovare in breve tempo. Da dove siamo ora in campo robotico (vedere anche i titoli di coda di robot e Frank) a dire che fra circa otto anni per difenderci da un qualcosa che ci può annientare, in breve tempo si arrivi a costruire tali robot nucleari alti una trentina di metri mi lascia sempre interrogativo. Ma non ci pensiamo e godiamoci lo spettacolo che a questo punto segna una linea dove non si può più tornare indietro.
Avrei rimandato la data della creazione del ponte dimensionale a un centinaio di anni nel futuro, secondo me fra otto anni non avremo ancora la tecnologia possibile per difenderci e non essere annientati.
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