Regia di Christian Petzold vedi scheda film
Yella deve cambiare vita, vittima com'è di un marito manesco e violento dal quale non riesce a liberarsi nemmeno dopo una ufficiale separazione.
Scampata per un soffio ad una tragedia ordita proprio dallo stesso folle ex consorte, la donna trova rifugio ad Hannover, dovendo piegarsi a mansioni che si rivelano spesso umilianti o decisamente meno allettanti di quanto previsto.
Finché un giorno la donna, piuttosto attraente ed in grado di farsi notare dall'altro sesso nonostante la riservatezza che la contraddistingue, viene notata da un agente di commercio, che ne intuisce anche piuttosto nascoste efficaci qualità di negoziazioni.
Infatti la ragazza si rivelerà una stratega per gli affari, dimostrando una innata capacità negoziale e di lettura ed interpretazione dei dati di bilancio, dote non comune in grado di farle condurre in breve tempo al meglio ogni affare anche meno scontato e di fatto pieno di insidie ed inganni nascosti tra le voci di bilancio per molti poco decifrabili.
Quello che tuttavia la donna non riesce a cancellare, è l'incubo del suo passato e di quella vita coniugale terribile che appare sempre a tormentarla sotto forma di , anche ora che è distante e di fatto lontana da chi può ancora farle del male veramente.
Yella viene considerato l'atto finale di una "trilogia dei fantasmi" di Christian Petzold, che comprende anche "Die innere Sicherheit" e "Gespenster"; e che si dimostra più che mai un film sui fantasmi, ovvero su quegli esseri impalpabili ma non meno inquietanti che ci condizionano la vita prendendo subdolamente il posto di chi, fino a poco prima, si è dimostrato un pericolo reale, ed ora lo resta pur nella astrattezza del suo ricordo, indelebile forse, ma non meno snervante e terrorizzante.
Nel ruolo della tenace ma pure per certi versi indifesa protagonista, la musa del regista, Nina Hoss, è perfetta, intensa, e davvero in grado di renderci parte del suo terrore sempre in agguato.
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