Yella decide di lasciare la propria città per un lavoro promettente e una nuova vita ad Hannover, lasciandosi alle spalle un matrimonio fallito con un ex marito psicopatico e molti sogni infranti. Dopo un avvio lavorativo umiliante, Yella ha la sua grande occasione quando il giovane executive Philippe la sceglie come sua assistente. Anche se non ha alcuna esperienza nell'occuparsi di affari ad alto rischio, Yella scopre di avere un innato talento nel negoziare accordi con imprenditori senza scrupoli. Nonostante la sua vita cambi radicalmente e in Philippe intraveda un nuovo inizio anche sentimentale, Yella continua però a essere tormentata dai fantasmi del passato.
Yella rappresenta quella tipologia di donna che deve impiegarci sempre molta fatica per vedersi riconosciuto quanto spetta alla sua intelligenza. E che come un fantasma si muove col timore di apparire evanescente. Questo è "Yella", un film che gioca col tempo per denunciare i deficit affettivi che si sono mangiati i sogni migliori. Affascinante.
Il fluire ordinario del racconto e del tempo nasconde tra le sue pieghe la verità irriducibile di un fallimento personale senza rimedio, il circolo vizioso di una coscienza che non riesce a liberarsi dei fantasmi del proprio passato e più ancora della fallibilità di una natura umana prigioniera delle proprie passioni e delle proprie meschinità.
Finita con l'auto guidata dall'ex marito dritta nell'Elba, la bella e giovane Yella si riporta e riva e abbandona il piccolo paesino senza futuro per un nuovo lavoro di contabile nella grande città. La sua fortuita collaborazione con uno speculatore finanziario sembra aprirle nuove prospettive professionali e sentimentali, ma una terribile verità incombe minacciosa.
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MUBI/PETZOLD
Yella deve cambiare vita, vittima com'è di un marito manesco e violento dal quale non riesce a liberarsi nemmeno dopo una ufficiale separazione.
Scampata per un soffio ad una tragedia ordita proprio dallo stesso folle ex consorte, la donna trova rifugio ad Hannover, dovendo piegarsi a mansioni che si rivelano spesso umilianti o decisamente meno allettanti di…
Finita con l'auto guidata dall'ex marito dritta nell'Elba, la bella e giovane Yella si riporta e riva e abbandona il piccolo paesino senza futuro per un nuovo lavoro di contabile nella grande città. La sua fortuita collaborazione con uno speculatore finanziario sembra aprirle nuove prospettive professionali e sentimentali, ma una terribile verità incombe minacciosa.
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Yella rappresenta quella tipologia di donna che deve impiegarci sempre molta fatica per vedersi riconosciuto quanto spetta alla sua intelligenza. E che come un fantasma si muove col timore di apparire evanescente. Questo è "Yella", un film che gioca col tempo per denunciare i deficit affettivi che si sono mangiati i sogni migliori. Affascinante.
commento di Peppe ComuneIl fluire ordinario del racconto e del tempo nasconde tra le sue pieghe la verità irriducibile di un fallimento personale senza rimedio, il circolo vizioso di una coscienza che non riesce a liberarsi dei fantasmi del proprio passato e più ancora della fallibilità di una natura umana prigioniera delle proprie passioni e delle proprie meschinità.
leggi la recensione completa di maurizio73