Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film
Da un romanzo dello stesso autore de "Il ponte sul fiume Kwai", Pierre Boulle, un classicissimo della fantascienza apocalittica, in cui gli effetti speciali stanno tutti sui volti degli attori (quasi tutto il cast) atto a rappresentare le scimmie che detengono il potere sul misterioso pianeta su cui il protagonista e i suoi colleghi astronauti atterrano; a ruoli invertiti, visto che i gorilla danno al caccia agli uomini, per procacciarli agli oranghi che con essi conducono esperimenti, la situazione per la nostra specie è drammatica. Per giungere a uno dei finali più impressionanti e effettivamente acuto, Schaffner ha l'intelligenza di gestire il racconto come fosse un film d'avventura ambientato su un altro mondo, con un Charlton Heston alle prese con una delle sue migliori prove, astronauta disincantato, scafato, eppure animato dalla curiosità ( "Ci dev'essere qualcosa di migliore dell'uomo"), portando la pellicola ad un piano di riflessione filosofico e antiutopistico asciugato dalla retorica. Il film, rifatto da Tim Burton non molto tempo fa, è ancora oggi, quarant'anni dopo la sua uscita, un cult affascinante e di gran presa sullo spettatore.
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