Regia di Jorge Algora vedi scheda film
El niño de barro è un film che si basa su una storia realmente accaduta naturalmente con l'aggiunta di particolari che la rendessero cinematograficamente più accattivante di cui si dirà poi.
Ambientato nei sobborghi di Buenos Aires nel 1912 il protagonista del film è il piccolo Mateo,bimbo di una decina d'anni, che ha delle visioni terribili su dei fatti che coinvolgono bambini suoi amici o conoscenti.
Il problema è che questi bambini che lui vede morire in sogno, seviziati nelle peggiori maniere poi muoiono veramente.
Mateo è figlio di una donna spagnola accompagnata a un greve poliziotto per cui il bimbo nutre disprezzo assolutamente ricambiato, vive in maniera modesta ma dignitosa e assiste impotente alla sparizione di alcuni suoi amici. Lui vede tutto in sogno: una giostra diabolica, spettrale, calata in un funereo bianco e nero in cui a turno vede apparire i bambini che conosce ormai privi di vita. E'una sequenza che si ripete più volte nel film e sembra estrapolata da uno degli incubi meno conosciuti di Lynch , la serie tv di culto Carnival, un road movie soffocante e allucinato seguendo le vicende di un circo itinerante. Popolato naturalmente di individui sopra le righe.
El niño de barro fondamentalmente è un thriller dalle venature horror che racconta quella che in Argentina è una vera leggenda con una risonanza praticamente pari a quella di gente come Jack lo Squartatore ad esempio.
Lo stile dell'esordiente nel lungometraggio di finzione Algora, già apprezzato documentarista è levigato, sinuoso, quasi in contrasto con l'orrore lancinante che mostra, il decor degli ambienti ricostruisce efficacemente il fermento di quegli anni in un sobborgo di una Buenos Aires ancora prigioniera del passato.
Un quartiere dove tutti conoscono tutti anche se la verità è sempre difficile che esca fuori confusa tra altre false piste create appositamente per scopi personali ( vedi la figura del fotografo pedofilo che all'inizio del film paga Mateo per fargli fotografie assieme a un'altra bambina cercando di denudarla e questo mette lui e Mateo nella lista dei principali sospettati degli omicidi, almeno all'inizio).
Accanto all'elemento soprannaturale e alla progressione di violenza dettata dai ritmi di uccisione sempre più frenetici del serial killer, cresce anche il melodramma familiare attorno al piccolo Mateo, difeso a spada tratta dalla madre in un crescendo di tensione col patrigno che si sente in competizione per l'affetto della donna. Stupidamente.
El niño de barro cita apertamente capolavori immortali del passato come M di Fritz Lang e probabilmente non dice nulla di nuovo nel campo dei thriller horror ambientati nel passato rispetto a quanto fatto da Guillermo Del Toro (La spina del diavolo, Il labirinto del fauno) o dal grandissimo Agustì Villaronga( Tras el Cristal ma anche Pan negro) però emerge per la particolare atmosfera che ricrea, in cui sono inserite efferatezze che stridono apertamente con un ambientazione quasi da soap sudamericana .
Si viene a creare un effetto straniante che tiene incollati alla poltrona dal primo all'ultimo minuto.
E' strano che una storia di così ampia risonanza in Argentina non sia mai stata portata sul grande schermo fino a questo film che poi è una coproduzione ispano-argentina, con regista spagnolo e due degli attori principali spagnoli.
SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER Il film si basa sulla storia vera di Cayetano Santos Godino , il primo serial killer che si ricordi in Argentina. Detto El Petiso Orejudo per via delle grandi orecchie cominciò a uccidere bambini da quando aveva 7 anni.Un serial killer bambino, che si macchiò di quattro omicidi certi più numerosi altri tentati omicidi. Il film riporta abbastanza fedelmente gli avvenimenti reali (pur bypassando quasi del tutto il suo ambiente familiare, un padre violento e malato di sifilide),ricostruendo gli omicidi e aneddoti come la scena in cui il padre dell'ultima delle vittime, un bimbo adescato con delle caramelle, chiede proprio a Cayetano se ha visto il figlio e lui cerca di depistarlo offrendosi per aiutarlo nella ricerca, oppure anche quella in cui si fece arrestare perchè si presentò alla veglia funebre dell'ultimo bambino che aveva ucciso e toccò la testa del poverino, spostandola , per vedere se era ancora presente il chiodo che gli aveva piantato in testa per ucciderlo. Naturalmente il personaggio di Mateo è del tutto inventato. FINE DELLO SPOILER FINE DELLO SPOILER FINE DELLO SPOILER.
Un ringraziamento all'amico kikisan ormai diventato il mio pusher di cinema.
(bradipofilms.blogspot.com)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta