Regia di Olivier Megaton vedi scheda film
Non c'è pace per Bryan Mills (Neeson): non fa a tempo a tornare a Los Angeles e a dare qualche lezione di guida alla figlia (Grace) riconquistata dopo averla trascurata per anni sottraendola ai suoi rapitori, che questi ultimi se lo vanno a cercare fino a Istanbul, dove l'uomo ha un impegno come guardia del corpo per qualche giorno. Sorpresa: la figlia e la ex moglie (Janssen), con la quale si sta ristabilendo il feeling di una volta, sono andate lì a trovarlo. Ma l'idillio dura pochi minuti: il capobanda dei malavitosi (Serbedzija) che avevano rapito la figlia nell'episodio precedente e la sua gang sono lì per fare la festa a tutta la famigliola. Tra tecnologia, inseguimenti sui tetti di una Istanbul da cartolina e magnificamente fotografata, testa coda in automobile, colpi proibiti da arti marziali e proiettili che fischiano da tutte le parti, la spunterà il migliore.
Scritto e prodotto da Luc Besson, il secondo episodio di Taken è un film tutto giocato sulla quantità: di location, di tecniche di ripresa, di sparatorie e inseguimenti, di combattimenti a mani nude. Ma l'idea migliore del film sta nell'uso che il protagonista riesce a fare nella combinazione di memoria e tecnologia. I dialoghi, come è ovvio, stanno a zero mentre sulla recitazione si può stendere un velo pietoso: tanto il divertimento è assicurato ugualmente, anche perché il film lo hanno fatto gli stuntmen.
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