Regia di Robert Lorenz vedi scheda film
Val bene - mentre fuori impazza pioggia capricciosa - una domenica di teporoso pomeriggio al cinema, questo nuovo Clint Eastwood che si limita al bravo e lineare compitino d'attore e lascia la regia al suo abituale assistente, in una pellicola diligente, scontata come lo spread che s'inerpica alla notizia della ridiscesa in campo dello psiconano, e che lancia - la pellicola non berlusca - solo messaggi didascalici ed intuibili anche dal più ingenuamente distratto degli spettatori, dove l'unica cosa che grida stridulamente vendettatremendavendetta è la voce da paperina che l'Irresponsabile del Doppiaggio affibbia alla figlia di Clint/Gus, Mickey, interpretata da Amy Adams al posto della precedentemente designata Sandra Bullock (e allora, quasi quasi si, sarebbe stata un'altra storia! …).
Per il resto ci si muove senza scosse e senza patemi, da ragazzetti, “future promesse”, disegnati cosi cicciottelli e stronzetti da risultare antipatici ancor prima di sederci in poltrona, a vecchietti in rotta di collisione con gli acciacchi dell'età tutti ben dozzinalmente evidenziati, dalla prostata birichina all'inciampo in scalinata passando per odiosi competitors vecchio stampo che faranno la sola ed inevitabile (per questo standard cinematografico) fine che meritano.
Cenerentola praticamente. Anche l'assistente Lorenz non ce la po' fà con le riprese curve, solo fotogrammi dritti e facili...
Magari c'ha ragione Emidio che si stava facendo du' palle (e curve pure quelle, come sottolineato dall'ottimo M Valdemar...), però dai... se fuori il tempo incapriccia e gelidamente pioviggina, chiuderti al cine con Faust può essere ancora peggio...
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