Regia di Robert Lorenz vedi scheda film
Clint, a quattro anni di distanza da quella che doveva essere la sua ultima prova d'attore nel 'definitivo' 'Gran Torino', si mette 'Di nuovo in gioco' davanti alla macchina da presa, affidando la regia a Robert Lorenz, da tempo suo assistente: il risultato è un film non certamente esaltante le cui tematiche toccate dalla sceneggiatura - la vecchiaia, i rapporti, spesso conflittuali, tra genitori e figli, il fatto di avere ancora un posizione nella società - sono state meglio sviluppate in precedenti opere dirette da Eastwood stesso, basti pensare, una su tutte, a 'Million Dollar Baby'.
L'apporto del regista consiste quasi unicamente nel dare alla vicenda dei toni di commedia amara, inserendo dei tocchi drammatici - mediante l'uso di flashback riferiti ad un episodio dell'infanzia della figlia di Gus, il talent scout impersonato da Eastwood - evitando di esagerare, mentre il linguaggio - uso di campi-controcampi e ricorso a campi medi e movimenti di macchina - è chiaramente mutuato dal regista di San Francisco e quindi derivativo.
La confezione - fotografia e montaggio ai fidati Tom Stern la prima e Joel Cox e Gary Roach il secondo - è comunque di un certo livello e gli attori nei ruoli principali, a dir il vero piuttosto schematici, fanno il loro sporco lavoro ma l'impressione complessiva sull'opera è di aver di fronte qualcosa di già visto e stravisto.
Non brutto ma cosa aggiunge di nuovo a una carriera gloriosa come quella di Dirty Harry?
Voto: 6.
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