Regia di Anatole Litvak vedi scheda film
Ennesima variazione sul triangolo amoroso, tratta da un romanzo di Françoise Sagan, giovane scrittrice molto popolare negli anni Cinquanta, ma probabilmente sopravvalutata. Ingrid Bergman interpreta Paula, una donna parigina che ha superato la soglia dei quarant'anni, amante di Roger, un uomo che l'ha sempre tradita, la cui vita cambia improvvisamente quando conosce Philip, un giovane americano che si innamora di lei e le propone di sposarlo. Paula sembra ricambiare i sentimenti di Philip, ma presto si rende conto della precarietà di questa relazione e ritorna all'ovile...
Sono sempre stato un grande ammiratore di Ingrid Bergman, ma questa non è una delle sue migliori interpretazioni: l'attrice svedese è limitata da un personaggio la cui definizione rimane piuttosto approssimativa nel copione, non brilla per la sua abituale intensità, nelle scene più drammatiche se la cava col mestiere, ma rimane un pò sottotono. Sicuramente migliore Anthony Perkins, che per questa performance ebbe la Palma come miglior attore al festival di Cannes: in questo ruolo l'attore americano, reduce dal trionfo di "Psycho" di Alfred Hitchcock, dà la misura del suo talento e di una versatilità spesso sottovalutata. Nel ruolo dell'amante fedifrago, Yves Montand è meno energico e, secondo Morandini "è il peggiore dei tre, sull'orlo del ridicolo". La sceneggiatura di Samuel Taylor risulta nel complesso prevedibile, mentre il regista Anatole Litvak aveva diretto la stessa Bergman con risultati più convincenti in "Anastasia", che le aveva fatto vincere il secondo Oscar. Le location di Parigi sono sempre belle da guardare e in colonna sonora ascoltiamo alcuni brani del compositore Brahms, ricordato nel titolo.
voto 6/10
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