Regia di Peter Webber vedi scheda film
Il 15 agosto 1945 Hirohito (il cui nome imperiale è però Showa) lesse alla radio la dichiarazione di resa del Giappone alle forze armate statunitensi. La guerra però non finiva lì. Emperor di Peter Webber racconta i dieci convulsi giorni successivi, quando il generale MacArthur, interpretato da Tommy Lee Jones, plenipotenziario americano per il Pacifico, deve decidere se impiccare come criminale di guerra Showa, come vorrebbe il Dipartimento di Stato, oppure salvarlo. Dieci giorni per trovare una via d’uscita: missione affidata a un altro ufficiale, Fellers (Matthew Fox), profondo conoscitore del Giappone, tornato dopo cinque anni nel paese anche con il segreto desiderio di ritrovare, tra le macerie, la donna amata in passato, Aya (Eriko Hatsune, una delle migliori attrici giapponesi). Tema e contesto ricordano ben altre visioni (tipo La casa di bambù di Sam Fuller) ma il film non è disprezzabile, specie per la sua lettura storica. MacArthur infatti salvò l'imperatore (che regnò fino al 1989) e Emperor dà una netta interpretazione dei motivi. Il generale e Hirohito avevano una cosa in comune: l'odio per i comunisti. Senza Showa arriva Stalin, questo il ragionamento. Lo stile di Webber (La ragazza con l’orecchino di perla) è un po’ quello dei vecchi melodrammoni storici del piccolo schermo (come Venti di guerra). Prendere o lasciare.
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