Regia di Peter Webber vedi scheda film
Ricostruire il Giappone dopo lo sgancio delle atomiche. Missione tutt’altro che semplice, a maggior ragione se a portarla avanti è proprio l’esercito conquistatore. Pardon, liberatore. Un incarico di prestigio per il comandante supremo MacArthur che in realtà ambisce nientemeno che alla presidenza USA. Prima di tutto però c’è da stabilire se l’imperatore Hirohito abbia preso o meno parte nella decisione di attaccare Pearl Harbour. Washington, si sa, chiede giustizia e gli equilibri nella terra del sol levante sono quanto mai precari. Un po’ war movie, un po’ indagine militare, un po’ melò, “Emperor” è un prodotto d’intrattenimento medio, risaputo nei risvolti narrativi ma sufficientemente accurato e obiettivo da non risultare come la solita baggianata patriottica a stelle e strisce. Funzionale la ricostruzione mentre convince l’aura di mito stesa attorno al concetto di dedizione assoluta che il regista Peter Webber enfatizza attraverso le vicissitudini personali di un protagonista in bilico fra due mondi agli antipodi. Dignitoso nonostante un Matthew Fox un po’ troppo imbambolato. C’è comunque Tommy Lee Jones e lì son sempre soddisfazioni.
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