Regia di Cesare Canevari vedi scheda film
Una iena in cassaforte, nonostante il titolo scioccherello, è un lavoro degno di interesse per vari motivi. Innanzitutto è un'opera decisamente kitsch, ai limiti del pacchiano: siamo nel 1968 e Canevari sembra voler fare di tutto per ricordarcelo in ogni momento, sfoggiando scenografie, costumi e trucco inoppugnabilmente figli di quell'epoca pop e trionfante di colori e accessori vistosi; così fa anche la vivace fotografia di Claudio Catozzo. Inoltre si tratta di uno dei primissimi lungometraggi diretti da Canevari, cineasta autore di opere sui generis: qui è evidente l'intenzione di ironizzare sul genere 'film della grande rapina' al contempo ibridandolo con il thriller alla Mario Bava. Che però possiede tutt'altro tipo di stile (non che non ne possieda affatto, sia chiaro); e qui cominciano le dolenti note per la pellicola. Canevari non ha ancora molta padronanza dei suoi mezzi e forse non viene aiutato da un cast composto da semidilettanti (molti dei protagonisti praticamente cominciano e finiscono la loro avventura nel cinema con questo film), ma traspare evidente la sua volontà di fare molto di più di quanto gli è concesso dal budget e dalle sue doti (non mancano inquadrature sghembe e raccordi discutibili). La sceneggiatura scritta a quattro mani dal regista e da Alberto Penna (altro nome che esaurisce la sua intera carriera cinematografica in questo titolo) ha però dalla sua una discreta verve e soprattutto una salva di colpi di scena che rendono perlomeno brillante la sequenza narrativa (dovendo scegliere una scena impressionante su tutte: quella del garage, verso il finale); si potrebbe definire la storia di Una iena in cassaforte qualcosa a cavallo fra Dieci piccoli indiani di Agatha Christie (uscito nel 1939) e Signori il delitto è servito (Jonathan Lynn, 1985), il film ispirato al gioco da tavola Cluedo (che è invece precedente alla pellicola di Canevari, risalendo alla fine degli anni '40). Ad ogni modo è la testimonianza delle potenzialità innovative di un artista come Cesare Canevari. Curiosità: fra gli attori c'è anche Dmitri Nabokov, in realtà cantante lirico e noto soprattutto in quanto figlio dell'autore di Lolita. 5/10.
Sei chiavi occorrono per aprire una cassaforte colma di gioielli. Ciascuna è in mani differenti; sei ladri internazionali si ritrovano nella lussuosa villa in cui la cassaforte di trova, per accordarsi fra loro. Ma, uno alla volta, muoiono tutti misteriosamente.
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