Regia di Charles Crichton vedi scheda film
Una delle commedie più divertenti degli anni '80, "Un pesce di nome Wanda" rimane tutt'oggi un classico imperdibile e un film di immutata freschezza. Il tema è quello classico dell'heist movie, questa volta però in tono farsesco: quattro malviventi fanno squadra per rapinare una gioielleria, salvo poi cercare di fregarsi a vicenda e scappare con la refurtiva. A complicare il tutto ci penserà uno dei quattro che prima di farsi arrestare riuscirà a nascondere il bottino, mentre la donna del gruppo (Wanda) cercherà di sedurre l'avvocato di questi per farsi dire il luogo del nascondiglio. Ne succederanno delle belle.
Commedia dal forte stampo Monty Python, di cui vanta sceneggiatore e contemporaneamente protagonista (John Cleese) oltre che attore non protagonista (Michael Palin), i suoi punti di forza sono sicuramente un copione brillante dai tempi comici perfetti e un cast che vanta un poker d'assi mica da poco: Jamie Lee Curtis interpreta una Wanda sexy e doppiogiochista in una delle sue performance migliori, Kevin Kline (Oscar al miglior attore non protagonista) nel divertentissimo ruolo di Otto, l'amante americano di Wanda, sciovinista e tonto ma con la passione per le opere di Nietzsche, e i già menzionati John Cleese e Michael Palin, il primo come l'avvocato Archie intrappolato in un matrimonio infelice che si innamora immediatamente di Wanda, il secondo come il balbuziente e amante degli animali Ken (il quale possiede un pesce anch'esso chiamato Wanda. Praticamente vanno tutti dietro a Wanda, in un modo o nell'altro). Non si contano le gag che si susseguono tra equivoci e ironia pungente. Da citare il tragicomico omicidio da parte di Ken dei tre cagnolini di un'anziana testimone nel tentativo di uccidere proprio quest'ultima, le abilità amatorie di Otto a suon di spagnolo inventato e la scena del processo al rapinatore George Thomason difeso da Archie e tradito proprio da Wanda. Finale all'insegna dell'happy ending con didascalie goliardiche che ci spiegano il demenziale lieto fine dei nostri quattro "eroi". Fateve servì.
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