Regia di Alberto De Martino vedi scheda film
Solo per elencare i crediti di scrittura occorre una schermata fitta nei titoli di testa: soggetto di Mario Guerra, Luciano Martino e Josè Mallorquì da un'idea di Edoardo Giorgio Conti; sceneggiatura di Guerra, Martino, Vittorio Vighi, Ernesto Gastaldi e Alberto De Martino. Nonostante i tanti nomi messi in campo, Perseo l'invincibile altro non è che l'ennesimo peplum dalla scarsa fantasia, realizzato con due soldi alla ricerca di un pubblico che sapesse accontentarsi; per il regista si tratta della terza pellicola, ma per il personaggio di Perseo - e questa è probabilmente l'unica curiosità attorno all'opera - si tratta dell'unico passaggio sui grandi schermi nostrani, quantomeno nel filone mitologico: nè prima, nè dopo, infatti, vi furono altri film costruiti addosso a questo eroe. A vestirne gli scarsi panni è chiamato Richard Harrison, ancora non molto noto, che avrà una florida carriera nel cinema di genere italiano degli anni successivi; fra gli altri, nel cast compaiono Arturo Dominici, Elisa Cegani e svariati nomi ispanici (Roberto Camardiel e Antonio Molino Rojo sono forse i più noti) in virtù della co-produzione fra Italia e Spagna. Per quanto riguarda gli effetti speciali, desta attenzione la presenza di Carlo Rambaldi, in uno dei suoi primissimi impegni su un set; purtroppo però i mezzi sono talmente miseri che i mostriciattoli da lui creati non evocano alcunchè della sua immensa, futura fortuna artistica. 2/10.
Il pastore Perseo scopre di essere il legittimo erede al trono di Argo, usurpato da Acrisio; per conquistare il regno dovrà combattere contro un dragone e contro la terribile Medusa.
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