Regia di Robert Lieberman vedi scheda film
Esplicito e tragico, nella conclusione, thriller sviluppato a tema inverso: un serial killer tra le mani d'impazziti genitori, alla ricerca d'una (in)giustizia un pò troppo privata. E pure cieca.
Il serial killer John Kozlowski (Bill Moseley) rapisce Benjamin, bambino di soli sei anni, destinato a diventare una delle sue innumerevoli vittime. Raggiunto a casa dalla polizia, su segnalazione dei vicini allarmati dai lamenti del piccolo, Kozlowski non può nascondere l'evidenza: il corpo di Benjamin giace a pezzi nello scantinato, mentre in giardino vengono rinvenuti i miseri resti di altri ignoti bambini. La successiva condanna a 25 anni di carcere non rende giustizia e i disperati genitori (Craig ed Elise) decidono di rapire il serial killer. Durante il trasferimento su un blindato, provocano un incidente. Catturano quindi un prigioniero, per condurlo in una baita isolata. Craig è un infermiere e sa come mantenere in stato cosciente un essere umano. L'intenzione della coppia è quella di condurre alla morte, molto lentamente e tra atroci sofferenze, quello che reputano essere un mostro.
Lungometraggio diretto da Robert Liebermann, produttore e regista perlopiù all'opera per serie destinate al piccolo schermo (ha diretto, tra i tanti, anche episodi di X-Files, Criminal minds e Dexter). Sceneggiato da Marek Posival, The tortured procede senza mai cedere nel ritmo, pur con qualche patetica ripetizione (sui ricordi del piccolo da parte dei genitori), nella delirante messa in atto d'una vendetta dai risvolti conclusivi ironicamente macabri. Un'opera piuttosto banale, per come indugia con enfasi retorica sul sentimento di péna indotto nella coppia dalla tragica perdita del figlio. Una struggente sofferenza, un tormento che diventa direttamente proporzionale al desiderio di (in)giustizia - spicciola, condivisa inizialmente dal 90% dal pubblico - per poi prendere una deriva estrema, ingiustificabile e inaccettabile. Ottimo il cast, nel quale spicca Bill Moseley (Testa di Latta in Non aprite quella porta n. 2, diretto da Tobe Hooper) nei panni dell'odioso e antipatico killer. Film dal corto fiato critico, ridotto a semplice deprezzamento dei provvedimenti giurisdizionali, ai quali l'autore della sceneggiatura antepone un senso distorto di arbitrio volgare (nell'accezione popolare), ovvero del "taglione". The tortured si spinge piuttosto in là nella rappresentazione dettagliata della triste e dolorosa pratica, attuata su un inerme cristiano ed evocata dal titolo, ma resta un'opera fastidiosamente scaltra nel tentativo meschino di solleticare gli istinti più bassi che albergano, in fase latente, anche nei più istruiti e còlti esseri umani.
The tortured: Erika Christensen e Jesse Metcalfe
"Questa idea di voler fare trionfare la giustizia tramite la violenza sembrerà un giorno così imbecille come ci sembra oggi l'uso della tortura per sapere la verità."
(Pierre Ceresole)
Trailer
F.P. 19/02/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 78'21")
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