Regia di Alberto Negrin vedi scheda film
I 57 giorni del sottotitolo sono quelli tra l'attentato a Falcone e quello a Borsellino. Quest'ultimo è il protagonista del film, dibattuto tra sospetti, rassegnazione, orgoglio.
Inevitabile, guardando Zingaretti che s'arrabatta alla meglio per non sfigurare, fare il confronto con il film del 2004 con Tirabassi protagonista. Ebbene, se in quel film il compromesso del cinema col mezzo televisivo era decisamente marcato, in questo "Paolo Borsellino. I 57 giorni", il puzzo stagnante di un certo tipo di fiction è talmente forte da impedire di guardare il film con il giusto distacco. Definire la regia didascalica è un'iperbole; Zingaretti è inverosimile (è più somigliante a Falcone per la verità) e inadatto; la sceneggiatura raffazzonata e sbrigativa. A conti fatti, il povero Borsellino, è stato assassinato per la seconda volta.
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