Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Un argomento cinematografico che il nostro cinema non ha mai risolto al meglio (ad eccezione, in parte, di Paolo Virzì) e cioè quello dell'italiano che va all'estero per ragioni diverse; anche Scola, qui ancora agli inizi gloriosi, dopo il Dramma della Gelosia, ripropone un Mastroianni, anche se bravo, ma non proprio convincente non per colpa sua, ma di impostazione qualunquista del regista stesso. Un'aria naif poco proponibile e che cozza non poco con la realtà che si propone, e la maniera non è molto credibile, anzi direi troppo ingenua per renderla vera e commovente, anche nei momenti di dramma vero. La rappresentazione della società consumistica, moralmente malata è davvero spicciola e scontata e gli stessi personaggi di contorno sono tagliati con l'accetta. Una partenza trionfante con un simbolo come Mastroianni portato a bandiera, ma non basta per convincere e e riuscire a prendere una storia già sbagliata in partenza, anche in fase di sceneggiatura. Mi ha ricordato gli errori fatti da Sordi per film di questo genere.
Una storia poco credibile, da come è raccontata
Si è fatto prendere dai fumi di Dramma della Gelosia, un piccolo capolavoro, ma qui siamo distanti mille miglia. Sbagliera in maniera minore anche in Maccheroni.
La sua volontà è forte, ma la credibilita del ruolo quasi zero
Bellissima e sfruttata al peggio, come spesso è successo in questo tipo di operazioni.
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