Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Scola trasferisce all'estero l'apparato della commedia all'italiana credendo di potersi muovere con altrettanta arguzia nella struttura sociale americana. Invece il film sa sempre un po' di falso, di luogo comune e il personaggio di Rocco Papaleo, ingenuo all'inverosimile, è soltanto l'archetipo dell'italiano all'estero (gli viene pure chiesto di cantare una canzone di Modugno). Forse il momento più sublimemente 'reale' è la scena in cui un conterraneo di Rocco si rifiuta di assumerlo nella sua ditta di insaccati perchè non si fida degli italiani; poi lo saluta ricordandogli quanto ami il suo paese, al grido di 'viva l'Italia'. Questa sì che è la dissacrante distruzione di una figura, di uno stereotipo. Contemporaneo al monicelliano La mortadella, questo lavoro comunque surclassa di gran lunga quello del maestro (per lo meno di Scola), sia sul piano del racconto, che su quello critico. Mastroianni ineccepibile, ridotto ad uno straccio, ma sempre precisissimo.
Rocco Papaleo è un siculo ex pugile in cerca di fortuna a Chicago. La sua ingenuità lo porta a conoscere soltanto sbandati o emarginati come lui: fricchettoni (fra cui Jenny, che lo accoglie in casa per una sera, ma Rocco crede sia innamorata di lui), prostitute, delinquentelli, un vecchio pazzo, un omosessuale che ci prova con lui. Rocco sembra non arrendersi mai di fronte alla violenta e cinica realtà.
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