Regia di Jay Roach vedi scheda film
Candidato a sorpresa dà il benvenuto in North Carolina, dove la fiera dello sciapo si appresta ad andare in scena ancora una volta (il candidato Cam Brady/W.Ferrell non manca un’elezione al Congresso da vari lustri), ma non più in versione light: quest’anno si raddoppia, si fanno i doppi turni. E tutto per una questione di “percentuali” (quelle dei sondaggi, ma anche quelle promesse dai lobbisti occulti di turno...).
È proprio il caso di dirlo: questo film è un macello!
Beninteso: sia in senso negativo che positivo.
Negativo perché dilaga (letteralmente) per bocca (e non solo) dei due interpreti principali (d’altronde c’era proprio da aspettarselo da quei due) un umorismo davvero becero e greve, che, quando non provoca disgusto (l’eccesso di testosterone nell’aria - quella respirata da Ferrel perché lo sfidante fa di tutto per dimostrare il contrario - alla lunga dà la nausea), suscita, quantomeno, un acre sapore di spaesamento.
Positivo perché, qualche volta, quegli stessi interpreti riescono ad apparire pure simpatici mattacchioni, protagonisti di gag e siparietti tanto strampalati quanto esilaranti (appena prima di impattare - in qualità di schegge impazzite che innervano un piatto languido: supadany - sull’asfalto dell’insulso). Tanto più che lo scenario di riferimento risulta quello di una satira politica semplice e sempliciotta che, pur non graffiando mai seriamente, qualche leggerissimo segno lo lascia.
E tanto basta per accordargli la sufficienza. Striminzita però.
P.S. Appena di contorno, invece, la particina riservata a D.Aykroyd riciclatosi nel ruolo che fu di uno dei suoi “aguzzini”, ai tempi in cui impazzava (comprensibilmente) la comicità (una spanna sopra questa) di John Landis.
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