Trama
Quando Cam Brady (Will Ferrell), membro del Congresso da parecchi anni, commette un imperdonabile errore prima di un'imminente elezione uscendone con l'immagine offuscata, i fratelli Glenn (John Lithgow) e Wade Motch (Dan Aykroyd), importanti e ricchi manager del North Carolina, decidono di intervenire e garantirsi il controllo politico della zona. Mossi da tali intenti, come rivale di Brady scelgono di candidare Marty Huggins (Zach Galifianakis), direttore alquanto naif del centro locale per il turismo. In un primo momento, la scelta di Huggins sembra la più improbabile ma con il passare dei giorni l'aiuto dei sostenitori e le sue conoscenze familiari lo trasformano nel più combattivo dei rivali.
Approfondimento
LA COMPETIZIONE ELETTORALE
La competizione tra candidati durante le elezioni americane può diventare selvaggia. Almeno questo è quello di cui è convinto il regista Jay Roach che, dopo aver analizzato il sistema politico americano nei drammi Recount e Game Change, ha pensato che il miglior modo per occuparsene è quello di ricorrere alla commedia. Credendo che una giusta dose di umorismo e risate aiuti a digerire la politica del Duemila e i suoi mezzi per governare, Roach ha affidato il ruolo di contendenti a Will Ferrell e Zach Galifianakis - anche produttori del film - per esorcizzare in grande stile paure e ansie. Come candidati rivali, entrambi sono pronti a ricorrere a tutti i mezzi a loro disposizione per annientarsi a vicenda e a tramare nell'ombra con l'uso di ogni vergognoso trucco possibile. Con l'intento di realizzare una commedia vietata ai minori, regista e produttori hanno spinto il pedale sulla storia colpendo ogni schieramento politico - repubblicano e democratico, in primis - in modo da rendere Candidato a sorpresa un film universale, indirizzato agli spettatori di ogni parte del mondo e con orientamenti differenti tra loro.
LOGICHE POLITICHE
Cam Brady e Marty Huggins si ritrovano a lottare per la conquista di un territorio relativamente piccolo e insignificante ma che diventa il simbolo degli scontri del potere a causa degli interessi commerciali in gioco. Per questo motivo, la loro sfida elettorale è supportata da un'ingente spesa di denaro: più è dispendiosa la campagna, più possibilità hanno di impressionare le masse e garantirsi il voto. Mentre Cam Brady è avvezzo a questo genere di ragionamenti per essere colui che è già in carica da quattro mandati consecutivi, Marty Huggins si ritrova per la prima volta catapultato in un mondo per lui nuovo, accettando la proposta dei fratelli Motch per conquistarsi l'apprezzamento del padre Raymond. Pur iniziando la sua discesa in politica con le migliori intenzioni, ben presto si ritrova risucchiato dalla logica imperante, a cui viene introdotto dai suoi sostenitori del comitato elettorale e da Wattley, colui che ha l'incarico di rivoluzionarne l'immagine.
Ad esser presa di mira dal film non è tanto la politica in sé ma i processi che si nascondono dietro alla creazione delle campagne elettorali che si combattono negli Stati Uniti. In una ferrata battaglia all'ultimo insulto, entrambi i candidati perdono la testa e quello che era iniziato come un tipico scambio di accuse tra rivali si trasforma in un colossale scontro mortale. La sceneggiatura di Chris Henchy e Shawn Harwell ironizza poi su uno degli strumenti maggiormente amati dai pr: l'onnipresente slogan che accompagna ogni discorso o manifesto elettorale. Trattandosi quasi sempre di frasi facilmente orecchiabili e memorizzabili, gli slogan usati sono infatti privi di ogni senso e toccano argomenti con cui è possibile trovare l'empatia degli elettori, puntando su argomenti inerenti alla patria, alla religione e alla libertà. Lo slogan creato per Cam non è nemmeno una frase, si tratta solo di parole che rappresentano il suo grido di battaglia ma che in concreto non hanno senso.
LOOK E LUOGHI DI RIPRESE
A curare gli abiti dei protagonisti è il costumista Daniel Orlandi, che ha contribuito al cambiamento di look del personaggio di Marty, facendogli abbandonare jeans e maglie colorate per fargli indossare l'abito della battaglia elettorale: un vestito su misura ma che non sembra né troppo bello né inaccessibile per le masse. I colori della bandiera americana - blu, rosso e bianco - sono stati un punto di riferimento costante, in modo da restituire lo spirito patriottico dei candidati. Mentre Marty veste quasi sempre di blu per infondere fiducia, il suo assistente personale Wattley indossa solo abiti neri per mettere in risalto l'ambiguità del personaggio machiavellico motivato nelle sue azioni dal denaro. Le riprese del film si sono svolte nell'area della città di New Orleans, scelta per rappresentare i luoghi dell'immaginaria cittadina di Hammond, nel North Carolina. A Gretna, in Louisiana, è stato montato il set per ricreare il quartiere di Downtown, dove Marty gestisce il suo ufficio turistico. Nell'edificio della Magnolia Baptist Church, situata in una zona boschiva di Madisonville, è stata girata invece la scena in cui Cam raggiunge l'apice della sua "guerra santa" con Marty e che ha previsto l'uso di alcuni serpenti a sonaglio ammaestrati. Il grande congresso tenuto da Cam, accompagnato da uno schermo gigante, fuochi d'artificio, musicisti e ballerini, ha trovato la giusta ambientazione nello State Palace Theater di New Orleans, costruito nel 1926 e in attesa di rinnovo dopo i danni causati dall'uragano Katrina.
Note
Candidato a sorpresa è una satira politica sulle campagne elettorali, lo scontro tra una concezione del mondo edonista e corrotta e l’idealismo naïf di un presunto puro. Quello su cui si concentra è la costruzione del consenso: e non sono le gag telefonate, sempre ferme all’eterna fase anale di una nazione e di un genere (la commedia) a colpire, ma i momenti in cui il comico s’apre al perturbante, in cui il gioco della speculazione ottusa si trasforma in follia grottesca, inquietante, pericolosa.
Trailer
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Commenti (4) vedi tutti
Tipica commedia ferrelliana, con una partenza devastante, diverse parti politicamente scorrette, ma anche un finale stanco e banale: il voler portare tutto all'happy ending di maniera porta il film fuori dai binari.
leggi la recensione completa di silviodifedeCommedia divertente, ma senza pretese
leggi la recensione completa di Furetto60Commedia demenziale sul mondo della politica e le campagne elettorali…si va nell'assurdo ma è una soluzione esilarante..bravi gli interpreti
commento di IGLITroppo buonista… e poi, una rondine non fa primavera.
commento di sillaba