Regia di Philippe Le Guay vedi scheda film
TFF 2O13 - FESTA MOBILE
Due attori celebr e celebrati: due personalità e fisicità completamente differenti ed oppste; due caratteri agli antipodi che spingono il più avvenente ad accettare ruoli in produzioni televisive di massimonascolto ma di minima qualità, mentre l'altro, fisicamente più mortificato ma dal talento ancora piu' ispirato, di ritirarsi in esilio presso l'Ile de Re sulla costa atlantica francese, solo e solitario a dipingere quadri di dubbio gusto e a rimuginare sul periodo di gloria ormai concluso e sulla cattiveria e crudeltà presenti nel mondo dello spettacolo. Il sopraggiunge nell'isolandel famoso e prestante attore, spinge il collega depresso a prendere timidamente in considerazione l'ipotesi di un rientro sulle scene con una piece molto complessa tratta dall'opera di Moliere, "Il misantropo". Philippe Le Guay, presente pure all'inaugurazione della sera precedente, già autore degli apprezzati "Il costo della vita" e "Le donne del 6 piano", dirige il suo film più riuscito e brillante, molto divertente nello sfaccettare le personalità ciniche e complesse di due attori scaltri e fragili nel contempo, ma anche semiserio quando affronta le problematiche e le peculiarità di una recitazine che diviene puro sentimento e completa assuefazione e partecipazione al ruolo, ben diversa dal costruito ed opportunista approccio di produzioni televisive di massa. Fabrice Luchini, attore irrinunciabile per Le Guay, è miracoloso nel rendere le caratteristiche di un uomo che ha rinunciato a vivere in società perché depresso e misantropo come il personaggio che potrebbe riportarlo sullemscene e dunque in salvo dall'isolamento forzato in cui si è autorecluso. Lambert Wilson, qui quasi un sosia del nostro cantante Baglioni, incarna altrettanto bene le vesti del bello che ama essere desiderato e per questo non rinuncia, nonostante l'innegabile talento, a partecipare a produzioni svilenti pur di manterere vivo quel livello di divismo che gli garantisce il podio sull'olimpo della scena attoriale. Campione d'incassi in Francia fino a pochi mesi orsono, "Alceste a la byciclette" (questo il titolo originale che cita il personaggio principale dell' opera di Moliere che i due attori rivali ma anche amici si contendono sino all'ultimo) potrebbe far pensare come in un altro paese a noi icino i campioni d'incasso possano essere commedie intelligenti che parlano con garbo e delicatezza di sentimenti e stati d'animo e che non siano plateali e banali baracconate per ridere in leggerezza e vacuità.
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