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L'Anticristo

Regia di Alberto De Martino vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'Anticristo

di zombi
6 stelle

da anni lo volevo rivedere. l'altro satanico di de martino, lo trovo sempre un valido esempio di kolossal made in italy con partecipazione di lusso. il satanico trasteverino è sempre valido anche lui, seppure un pò troppo lungo. le immagini reali(?!)di fedeli al cospetto di una statua della madonna, ognugno coi propri problemi più o meno fisici e più o meno evidenti, fa molto periodo anni settanta, dove qualsiasi cosa andava bene per scioccare il proprio pubblico. le immagini di storpi, tarantolati e ossessi rinchiusi nel cortiletto con l'effige della beata vergine è incisiva. tra il popolino, un uomo accompagnato da due parenti e ippolita col padre. il montaggio alterna l'ossesso emaciato e con tracce di vomito verde intorno alla bocca con al collo un santino e ippolita aggrappata al padre. pronta a qualsiasi cosa per curarsi dall'impossibilità di camminare, ippolita assiste alla guarigione di una giovane donna, ma subito dopo anche alla fuga dell'ossesso che dopo una breve fuga si precipita da un dirupo, morendo sulle rocce. de martino e gli sceneggiatori, nonostante non facciano altro che accumulare clichè del demoniaco uno dopo l'altro e uno sopra l'altro, lo fanno almeno nella prima parte, in maniera oculata creando una certa suspence, tanto che al fatto che nulla stia accadendo non serve sopperire con null'altro. gli effetti dell'ossesso precipitante e del trompe l'oeuil che diviene un cielo vero nella stanza di ippolita sono belli nonostante e proprio per quello, se ne veda il trucco. anche la prima seduta in trance di ippolita è gestita sapientemente, mentre invece le cose cominciano ad accumularsi inutilmente quando una volta guarita dalla paralisi alle gambe, esplode la possessione del demone, tornato a batter cassa. carla gravina è brava e lasciva al punto giusto senza far neppur intravedere l'ombra di un capezzolo. la frustrazione sessuale di ippolita nei confronti del padre che star per risposarsi con la ben più giovane studiosa teutonica e che la lega ad una sedia a rotelle, si mescola con il passato remoto dell'ippolita medievale, costretta dal padre a farsi monaca ma fuggita dalla repressione paterna e unitasi ad una setta demoniaca. dopo un rito satanico, descritto nei più minimi dettagli, viene ricatturata e processata per stregoneria. gli effetti speciali si riducono ad un trucco sul viso di carla e a mobili che svolazzano per la stanza. la ricca famiglia papalina sembra quasi messa alle strette e sembra che il passato remoto e recente, debba ripetersi inesorabilmente, quando grazie ad un grosso crocefisso nel colosseo, il demonio viene ricacciato agli inferi e finalmente debellato dalla psiche di ippolita che torna verso casa col fratello e il padre. la telecamera riprende il vaticano e scorrono i titoli di coda. partecipazioni di lusso di vecchie glorie statunitensi e nostrane(la valli in quegli anni affezionata ai ruoli di cameriere, tate o badanti)e il fascino di un cinema che nel bene e/o nel male non si potrà mai più fare(quale tra le nostre stelle cinematografiche vorrebbe far intendere che ha goduto nel leccale lo sfintere di un caprone???). 

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