Regia di Kazuhiko Yamaguchi vedi scheda film
Discreta produzione di arti marziali con protagonista Sonny Chiba, sempre un valore aggiunto, che torna a interpretare il ruolo di Masutatsu Oyama dopo i precedenti KARATE FOR LIFE e KARATE BULL FIGHTER. Il film non è male e gode di un inizio strepitoso con una sequenza d' azione di grande impatto visivo, successivamente il ritmo non è sempre così sostenuto e la storia prende delle strade un po' inaspettate, tuttavia il risultato resta piacevole. La trama vede appunto Chiba nei panni del lottatore Oyama che, nonostante i numerosi successi ottenuti, viene espulso dall' associazione nazionale di karate a causa del suo temperamento violento. Nel frattempo sono diversi i maestri di arti marziali che vogliono vendicarsi delle umiliazioni subite. Oyama finisce così per diventare un alcolizzato attaccabrighe che lavora al servizio di un malavitoso come guardia del corpo. L' incontro con la donna che amava lo fa rinsavire ma poi questa viene uccisa. Ricaduto in depressione Oyama si imbatte in un ragazzino che ha perso la madre e ha il padre gravemente malato, il lottatore accetta così di combattere contro un orso davanti a un vasto pubblico per pagare le medicine al genitore del giovane. Questo, che ormai chiama zio il protagonista, vorrebbe che restasse con lui, ma Oyama ha una vendetta da compiere. La storia è meno mielosa di come si potrebbe pensare e l' aspetto drammatico non viene approfondito più di tanto. Le sequenze di combattimento sono ben realizzate però il film poteva essere più appassionante e certi momenti sono poco credibili. Ad ogni modo Chiba mostra sempre un certo carisma che attribuisce un notevole spessore al suo complesso personaggio; se si gradisce il genere lo si può apprezzare malgrado qualche difetto nello sviluppo
Ottima
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