Trama
Benjamin Malausséne non ha mai motivo per annoiarsi. A casa, è costretto a prendersi cura del cane e a comportarsi come un buon fratello maggiore con un'orda di bambini che la madre ha avuto dalle sue continue e instabili relazioni sentimentali. Al lavoro, invece, è un capro espiatorio: piazzato nell'ufficio reclami di una grande catena di negozi, ha il compito di convincere i clienti a ritirare le loro rimostranze. Qualcosa però turba la sua quotidianità. Ovunque vada, cominciano a verificarsi strani incidenti che gli attirano addosso i sospetti dei colleghi e, cosa più grave, della polizia. Diventa presto chiaro che qualcuno sta facendo di tutto per rovinargli la vita e a Benjamin non resta che scoprire di chi si tratta.
Approfondimento
IL PARADISO DEGLI ORCHI: L'ADATTAMENTO DI UN LIBRO DI DANIEL PENNAC
Diretto da Nicolas Bary che ha adattato l'omonimo romanzo di Daniel Pennac con l'ausilio di Jérôme Fansten e Serge Frydman, Il paradiso degli orchi racconta le disavventure familiari, lavorative e sentimentali del giovane Benjamin Malaussène, ritrovatosi suo malgrado ad essere ritenuto responsabile di uno degli incidenti che da sempre costellano la sua esistenza e a condurre un'insolita e personale indagine a fianco di un intrepida reporter chiamata "zia" Julia in una Parigi barocca, folle e movimentata. Capostipite di una saga di romanzi (il cosiddetto "ciclo di Malaussène") che deve il suo titolo a un libro di Émile Zola, Il paradiso degli orchi è un libro cult, che nella sola Francia ha venduto oltre un milione e mezzo di copie e che è stato tradotto in oltre venti lingue, e rappresenta il secondo adattamento da un'opera letteraria per il regista Nicolas Bary, artefice nel 2008 della trasposizione cinematografica di I ragazzi di Timpelbach, tratto dall'omonimo testo di letteratura per ragazzi di Henry Winterfeld.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Personaggio principale di Il paradiso degli orchi è Benjamin Malaussène, interpretato da Raphaël Personnaz. Trentenne sognatore e stravagante, Benjamin lavora in un grande magazzino francese (il "Felicità Parigina")ed è considerato il capro espiatorio di tutto ciò che vi avviene all'interno, oltre ad essere costantemente alle prese con i clienti insoddisfatti che hanno da recriminare qualcosa con modi non spesso felici. Capace di attirare più guai che simpatia, Benjamin in assenza della madre si prende cura dei fratelli in un anomalo contesto da fratiarcato. Tutto procede nella più comune ordinarietà fino a quando una serie di bombe piazzate nei magazzini portano a sospettare di Benjamin, costretto da quel momento a prendere seriamente in mano la situazione per dimostrare la propria innocenza. A dargli una mano nelle indagini è la giovane intraprendente giornalista chiamata zia Julia e interpretata da Bérénice Bejo. Dal comportamento ardente e infuocato come il rosso dei suoi capelli, zia Julia vuole scoprire cosa e chi si nasconde dietro agli attacchi ai grandi magazzini ma la sua etica e voglia di verità finiscono per metterla in difficoltà a causa del rischio di innamorarsi di Benjamin, di cui è diventata una formidabile alleata.
Sainclair, portato in scena da Guillaume de Tonquédec, è il nuovo capo dei grandi magazzini ed il figlio del famoso Sainclair che ha creato il negozio e lo ha portato al successo. Con la figura del padre ad adombrare ogni sua voglia di ambizione, Sainclair non sempre si comporta in maniera lecita e chiara ma le sue ragioni, che lo portano a comportarsi come un bambino ferito, sono piuttosto comprensibili.
Il regista Emir Kusturica dà vita al personaggio del serbo Stojil. Guardiano notturno dei grandi magazzini, Stojil è quasi un secondo padre per Benjamin ed è per tutti una fonte di conoscenza e ricordi, anche se non è molto propenso a rivelare i segreti che custodisce.
Oltre a Benjamin e a Julie, ad indagare sulle bombe ai grandi magazzini è anche l'inspettore Carrega, imporsonato da Thierry Neuvic. Ufficiale di polizia onesto, taciturno e testardo, Carrega è una sorta di pittbull in uniforme che, non perdendo di vista Benjamin, finisce per mettere gli occhi su Louna, la sorella minore di questi.
Interpretata da Mélanie Bernier, Louna ha nel fratello ogni riferimento morale e il suo ideale maschile, anche se non sa nulla del suo lavoro e di come egli si comporti effettivamente.
DAL LIBRO AL FILM, PASSANDO PER IL FUMETTO
Per trasporre l'universo barocco creato da Pennac, con tutte le sottigliezze e le complessità volute dall'autore, il regista Nicholas Bary si è avvalso dell'aiuto della direzione artistica del designer Laurent Kim. Kim ha trasformato la sceneggiatura in disegni, materializzando su carta i desideri del regista e realizzando una sorta di fumetto a cui poi si sono attenuti la scenografa Bettina von den Steinen e la costumista Agnès Béziers. La scenografa Bettina von den Steinen, in particolar modo, ha avuto sulle spalle il peso di realizzare concretamente la casa del quartiere Belleville in cui vive la famiglia Malaussène e i grandi magazzini attorno a cui ruota tutta la storia di Il paradiso degli orchi, che nel periodo natalizio accolgono inevitabilmente uno spaccato di fauna cosmopolita diventando come una società in miniatura.
Adoccuparsi delle musiche del film è stato, infine, il compositore Rolfe Kent (noto per le partiture della serie televisiva Dexter e per quelle dei film di Jason Reitman), al suo primo progetto in terra francese.
Note
Fa sorridere il pensiero che, per trasporre sullo schermo le gesta del più celebre capro espiatorio letterario, il Malaussène creato da Daniel Pennac, ci fosse bisogno di un vero capro: un regista da immolare, pronto a essere subissato dalle lamentele inevitabili di migliaia di accaniti fan. C’è puzza di capro, per dirla con Pennac, intorno all’opera seconda del giovane e misconosciuto Nicolas Bary e intorno all’altrettanto insipido Raphaël Personnaz. Bary si gioca la carta più usata dal cinema francese che non sa che pesci pigliare: quella di Jean-Pierre Jeunet e della sua abusata estetica cartoonesca, che inevitabilmente appiattisce la vena noir e sensuale dell’originale letterario verso un più rassicurante prodotto che solo a tratti sposa allegramente la prosa iperbolica di Pennac.
Trailer
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Commenti (4) vedi tutti
7.5 voto
commento di paolofefeVisionato giusto per la presenza di Berenice Bejo vista in altre Pellicole !
leggi la recensione completa di chribio1Buona trasposizione di un libro celebre qualche anno o ormai qualche decennio fa.
leggi la recensione completa di tobanisBen fatto, ironico e con un Gran ritmo.ottimamente riportata la folle famiglia Malaussen disegnata da Pennac.
commento di daniel7