Regia di Antonio Negret vedi scheda film
Sicuramente l’action-thriller è una categoria di film in grande crisi all’interno della quale sono sempre tante le delusioni; e questo film diretto da Antonio Negret rientra purtroppo nel segmento dei fallimenti, nonostante qualche sprazzo di vivacità sono troppe le cose che non funzionano.
La famiglia Sidwell parte per una breve vacanza per recuperare l’armonia di un tempo, persa dopo l’arresto di Nate (Jim Caviezel), ma finiscono presto sotto il tiro di una banda di rapinatori guidati da Marek (James Frain) che li utilizza per trasportare a loro insaputa un bottino di quattro milioni di dollari.
Vengono aggrediti una prima volta, quando poi si accorgono di cosa sta succedendo è ormai troppo tardi per uscirne semplicemente consegnando il denaro.
Un film dai piedi d’argilla, rocambolesco, probabilmente anche molto divertente per chi ama viaggiare sempre a tutta velocità tra inseguimenti, sparatorie e scontri “corpo a corpo”, purtroppo per riuscire in questa “impresa” vacilla spesso e volentieri sul fronte dello script che scende a veri e propri patti col diavolo per non far arenare l’azione.
Così le azioni illogiche, o quanto meno spericolate si sommano facendo un totale corposo (ad esempio non si capisce la strategia di inseguimento dei “cattivi”, come alcuni pensieri di Nate paiono nascere dal nulla) alle quali vanno aggiunti parecchi comportamenti anomali (ad esempio ad un certo punto rivediamo uno sceriffo che sembra aver completamente rimosso quanto accaduto solo poche ore prima).
Per fortuna c’è anche qualcosa di positivo, come un dubbio che s’insinua sulla figura di Nate e quindi il relativo, e tormentato, rapporto col resto della sua famiglia, così come qualcosa di non molto distante avviene pure all’interno del gruppo dei quattro malviventi.
Purtroppo tutto ciò non riesce a risollevare le sorti della pellicola che ha il demerito di voler sempre cercare di andare di corsa e sorprendere (in pratica, mancava solo di vedere una lotta a mani nude con i coccodrilli che vivono nella palude) accumulando più che espletando una consecutio resistente senza peraltro riuscire ad approfittare al meglio di alcune location, come la palude, che avrebbero potute essere inquadrate destando una maggior soggezione.
Un filmetto da deglutire velocemente, con due protagonisti come Jim Caviezel e James Frain sfruttati al di sotto del limite sindacale, tante idee, ma poche di valore effettivo.
Inutilmente scatenato.
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