Regia di Giorgia Farina vedi scheda film
Su un’isoletta siciliana tre ragazze stringono amicizia quando si ritrovano a dover affrontare insieme, per puro caso, una tragedia. Già che c’è scappato il morto, poi, sulle loro tracce si mette la polizia, in particolare le prende di mira uno zelante commissario.
Amiche da morire è una commedia nera realizzata stringendo un occhio e mezzo al botteghino, cosa inusuale per un’esordiente come è Giorgia Farina, peraltro appena ventottenne. Una pellicola che punta il giusto sul ritmo, sugli intrighi, su una trama tragicomica, ma soprattutto sfrutta tre interpreti di discreta notorietà nei ruoli centrali, azzeccando ogni singola caratterizzazione; di originale, di personale, di fondamentale in questo debutto c’è davvero poco. Il che non è per forza di cosa un fattore negativo: dimostra anzi la raggiunta maturità artistica della Farina, che pure scrive – con Fabio Bonifacci – la sceneggiatura e può fare affidamento su un cast tecnico di buon livello nel quale spiccano la fotografia di Maurizio Calvesi, il montaggio di Marco Spoletini e la colonna sonora di Pasquale Catalano. Accanto al trio femminile di cui sopra, composto da Sabrina Impacciatore, Claudia Gerini e Cristiana Capotondi, troviamo poi Vinicio Marchioni, Marina Confalone e Tommaso Ramenghi nei ruoli più importanti. Se la confezione è apprezzabile, la storia non vive comunque di grandi invenzioni e non riesce a emanciparsi da un certo bozzettismo, come d’altronde dimostra il (modestissimo) titolo stesso del film. 4/10.
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