Seconda guerra mondiale. Il giovane ingegnere Kaji (Tatsuya Nakadai) sposa la sua fidanzata Michiko (Michiyo Aratama) e si sposta con lei dal Giappone in Manciuria, dove ottiene la direzione di una miniera nella quale vengono impiegati come forza lavoro dei prigionieri cinesi. Profondamente animato da uno spirito umanitario e pacifista, Kaji spera così di evitare di dover andare soldato ma al tempo stesso si augura di riuscire a contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei prigionieri. Tuttavia le sue posizioni non incontrano il favore dei suoi superiori, legati ai valori tradizionali e allo spirito militare tipici dell'Impero. Il forte carattere, la testardaggine e la mitezza di Kaji lo porteranno però a insistere nella lotta a favore dei diritti dei prigionieri. Ma la situazione precipiterà quando, in seguito alla fuga di alcuni prigionieri, verrà destituito dal suo incarico e inviato al fronte.
Note
Tratto dal romanzo omonimo di Junpei Gomikawa del 1956, questo film è il primo capitolo della trilogia "La condizione umana" di cui fanno parte anche Il cammino verso l'eternità (1959) e La preghiera del soldato (1961), dello stesso regista.
L'opera ottenne un enorme successo di critica e di pubblico e rappresentò nella società giapponese un alto momento di riflessione e di critica nei confronti del periodo bellico che si era da poco drammaticamente concluso.
La colossale epopea di Kobayashi non è soltanto il resoconto di un periodo storico denso di eventi drammatici che avevano investito la sua generazione, ma una riflessione molto più ampia e generale sulla natura umana e le scelte morali laceranti che chi voglia conservare la propria umanità è costretto irrimediabilmente a compiere.
Masaki Kobayashi dopo una decade di film quasi sconosciuti, entra negli Anni '60 con quest'immenso capolavoro. E' un'opera che tratta la seconda guerra mondiale dal punto di vista del Giappone. Kobayashi sceglie di suddividere il lunghissimo materiale filmato in 3 film usciti consecutivamente nel 1959, 1960, e 1961, con un complessivo di 9 ore (circa 3 ore ciascuno).
"La condizione umana"… leggi tutto
Da qualche mese a questa parte su Rai Movie,danno di notte,1 volta alla settimana un'interessante carrellata su delle Pellicole Giapponesi alquanto difficili da reperire e da essere state viste sulla Tv ; tutto questo e' un pregio da sottolineare anche se spesso queste risultano abbastanza aspre e dure da digerire come Storie in se',infatti questa gia' e' assai lunga come minutaggio e il tutto… leggi tutto
RECENSIONE RELATIVA AL COMPLESSO DELLA TRILOGIA “LA CONDIZIONE UMANA”, QUINDI ATTENZIONE SPOILER
Voto complessivo: 10
Voti parziali dei singoli film:
I. Nessun Amore È Più Grande - Voto: 10
II. Cammino Verso l' Eternità - Voto: 8
III. La Preghiera del Soldato - Voto: 10
La Condizione Umana di Masaki Kobayashi…
Gli orrori della guerra sono il tragico filo conduttore che non conosce differenze nella storia e rende i soldati nient'altro che pedine sacrificali, sottoposte ad un destino quasi sempre drammatico, tragico, violento, quello stesso che nessuna di esse ha scelto di rendere parte della propria esistenza, né ha sentito il bisogno di fa r parte di strategie patrie che non possono…
Agosto è il mese da poter dedicare anche alle proprie passioni, quindi anche il mese in cui poterci dare dentro col cinema.
Ho pensato di fare allora un mio programma di visione: "The Thirty-One Steps".…
Masaki Kobayashi dopo una decade di film quasi sconosciuti, entra negli Anni '60 con quest'immenso capolavoro. E' un'opera che tratta la seconda guerra mondiale dal punto di vista del Giappone. Kobayashi sceglie di suddividere il lunghissimo materiale filmato in 3 film usciti consecutivamente nel 1959, 1960, e 1961, con un complessivo di 9 ore (circa 3 ore ciascuno).
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La colossale epopea di Kobayashi non è soltanto il resoconto di un periodo storico denso di eventi drammatici che avevano investito la sua generazione, ma una riflessione molto più ampia e generale sulla natura umana e le scelte morali laceranti che chi voglia conservare la propria umanità è costretto irrimediabilmente a compiere.
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