Regia di Elio Piccon vedi scheda film
Un camionista, facendo manovra con il suo mezzo pesante, investe accidentalmente un bambino.
Un quadretto alla Piccon, Statale 89, il racconto schietto e senza eufemismi di un tragico incidente accaduto - lo segnala la didascalia in chiusura - il 25 ottobre del 1968. Questa volta il regista, abituato a mettere in scena drammi e miserie invisibili del Belpaese, narra la morte accidentale di un bambino, investito da un camionista distratto in circostanze assolutamente normali: è un giorno qualunque, quel 25 di ottobre, ma è anche la data che segna le vite dei protagonisti del cortometraggio. La costruzione della suspence è assolutamente ammirevole, degna di un autore consumato di thriller; Piccon sceglie di documentare - lui che dal documentario proviene, in fondo - i piccoli dettagli e le banalità quotidiane della routine di una zona desolata del sud Italia, quella percorsa dalla strada del titolo. In tale scenario la morte non è che una comprimaria, un elemento del paesaggio, qualcosa di perennemente sovrappensiero. Pochi dialoghi, scarna anche la musica, come sempre per il regista affidata a Franco Potenza. 6/10.
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