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Hitchcock

Regia di Sacha Gervasi vedi scheda film

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La recensione su Hitchcock

di supadany
6 stelle

Signore e signori ecco a voi Alfred Hitchock!

Poche cose al mondo possono essere più invoglianti per un cinefilo che vedere ripercorrere su schermo un lembo della vita di Sir Alfred Hitchcock, purtroppo se è vero che il film in questione sa solleticare il palato per più di un motivo è altrettanto vero che appare proprio per concezione un po’ troppo scolastico.

Reduce dal successo di “Intrigo internazionale”, Alfred Hitchcock (Anthony Hopkins) cerca una nuova idea che trova in “Psyco”, nonostante le reticenze della Paramount che vorrebbe un tema più spendibile a livello commerciale.

Nonostante tutto si imbarca in questa avventura autofinanziandosi il film, mentre sente più lontana sua moglie (Helen Mirren) e tutto pare remargli contro.

Sarà un successo, mentre già si sente odore de “Gli uccelli”.

 

 

Più che “Hitchcock”, poteva chiamarsi “Genesi di Psyco”, ma è facile intuire che il titolo scelto possegga una maggior calamita verso il pubblico, d’altronde Sacha Gervasi non è certo Alfred Hitchcok e mentre quest’ultimo nel film può andare di testa sua, seppur con tutti i rischi del caso, lui non può farlo ne tanto meno ne possiede le capacità.

Si tratta di un’opera ordinata, con pochi svolazzi, che chiaramente richiama il piacere dei fans, senza prendersi grossi rischi, ma col piacere di raccontare la situazione del regista alle prese con un film poco voluto, ma ormai immortale (facile così).

Anthony Hopkins si nasconde nel personaggio da autentico cavallo di razza, qualche divagazione aggiunge poco o niente, Helen Mirren è perfetta quando al suo personaggio viene richiesto di tirar fuori gli artigli.

Poi c’è un po’ di tutto, a partire dalla chiusura mentale della censura (e come è stata poi aggirata), la dabbanaggine degli Studios (in pochi ieri ed oggi possono pensare di “sfidarli”), il rapporto Alfred/Alma, mentre il risultato della prima a forte rischio lo sappiamo già per forza di cose, ma vedere Alfred/Anthony goderne offre un bel effetto.

Un film che offre una visione scorrevole e comunque con sufficienti curiosità in carico per intrigare i cinefili anche se affilate coltellate non ne provoca tante, con un finale che poteva essere assai più enfatico per quanto si rifaccia con l’apertura alla prossima idea del regista.

Curioso (e poco più).  

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